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12 Set [23:36]

Ryan Briscoe sta bene
Solo due clavicole rotte

E' andata bene, ma che spavento. Domenica pomeriggio, sull'ovale di Joliet, Chicago, Ryan Briscoe ha visto la morte in faccia. E per chi segue la Indycar, l'incidente del pilota di Ganassi ha riportato la memoria a due anni fa quando a Fort Worth, nell'ultima gara del 2003, Kenny Brack disintegrò la propria monoposto contro le reti di recinzione in ferro. La stessa tipologia di incidente si è verificata con Briscoe che è decollato sulla fiancata sinistra di Alex Barron. Nell'urto contro il muretto, la Panoz si è spezzata in due tronconi, poi in una nuvola di fuoco è rimbalzata come una pallina di flipper impazzita mentre sotto di lui anche Barron, finito in mezzo alle fiamme, chiudeva gli occhi spaventato. Si è temuto il peggio e Chip Ganassi non poteva non tornare con la mente a Tony Renna che morì a Indianapolis due anni fa in un test privato in seguito a un terrificante volo.
Briscoe ha riportato la frattura di due clavicole e varie contusioni alle braccia e alle gambe, ma non è assolutamente in pericolo di vita ed è stato sempre cosciente: "Ricordo il contatto iniziale con Barron e ho pensato che ci trovavamo in mezzo alla pista e che quindi non avremmo finito con l'urtare il muro. Ma improvvisamente sono decollato e il resto lo avete visto. Sono veramente felice di vedere come i commissari di pista siano rapidamente intervenuti prendendosi meravigliosamente cura di me. Appena hanno notato che stavo bene, mi hanno subito detto di fare un gesto con la mano per fare capire al pubblico e a chi era davanti alla televisione che non ero ferito, che ero cosciente. Il collare HANS e la perfetta robustezza della mia vettura mi hanno permesso di uscire da questo incredibile botto. Sono anche più rilassato nel sapere che Barron e Matsuura stanno bene.