Massimo CostaQualche anno fa erano tutti pazzi per Fernando Alonso. L'asturiano due volte campione del mondo ha avuto il merito di portare a casa degli spagnoli la F1, popolo da sempre amante delle due ruote e dei suoi infiniti campioni, oppure dei rally, dove Carlos Sainz senior era stato il primo amato Re del volante, iridato per due volte. Ecco, per anni è stato lui il mito assoluto del volante per una intera nazione. Poi, è arrivato Fernando e piano piano i media, stampa e televisione e di conseguenza tutta la Spagna, hanno cominciato ad amare quel ragazzo lanciato dalla Minardi e poi da Flavio Briatore.
Adesso che Alonso, 40 anni, è alla seconda stagione dal suo ritorno in F1, ma con una Alpine che stenta a regalare soddisfazioni e con il suo compagno Esteban Ocon che ha 22 punti in più (segnale di una crisi?), gli spagnoli non hanno certo dimenticato l'affetto per lui, ma a richiamarli sul circuito di Montmelò in gran massa è stato Carlos Sainz junior il cui fascino di guidare una Ferrari, proprio come accadde a Fernando, fa sempre la differenza. Per il popolo di Madrid poi, la saga famigliare dei Sainz è un altro motivo di attrazione: il piccolo Carlos che al contrario del padre ha optato per la pista e dopo una lunga carriera nelle formule minori ha saputo farsi largo in F1 venendo scelto dalla Ferrari. Bella storia no?
Sul circuito de Catalunya c'è una tribuna riservata ai tifosi di Carlos, i quali spenderanno almeno un centinaio di euro in meno rispetto al costo stabilito e riceveranno simpatici gadget. In totale, si prevede un afflusso nei tre giorni del GP di Spagna di almeno 300.000 spettatori. Numeri incredibili e che dimostrano come, dopo le restrizioni dovute al Covid, la voglia di tifare per i propri beniamini della F1 sia altissima, come già visto a Imola oppure a Miami e Melbourne. Sainz cerca di non farsi distrarre da tutta questa attenzione e popolarità. La Ferrari è vincente, ma per ora non è riuscito a raccogliere i risultati messi sul piatto dal suo compagno Charles Leclerc, che troneggia in cima alla classifica del mondiale con 104 punti contro i 53 del ragazzo madrileno.
Il punto debole di Sainz è la qualifica, quest'anno sempre battuto da Leclerc, il quale conta anche tre pole e due vittorie. Sainz ha visto l'arrivo tre volte su cinque, ma la nota positiva è che in queste occasioni è sempre andato a podio: secondo a Sakhir, terzo a Jeddah e terzo a Miami. Tra Arabia Saudita e Stati Uniti, due ritiri: a Melbourne nel corso del primo giro per troppa foga e a Imola sempre nel giro iniziale per la tamponata ricevuta da Daniel Ricciardo. Serve una netta sterzata, come quella dello scorso anno quando Sainz con grande regolarità ha recuperato punti su punti concludendo in classifica davanti a Leclerc, lui quinto e il monegasco settimo.
Alla vigilia della gara di casa, Sainz ha raccontato: "Dopo due anni con pochissimi tifosi in circuito, o addirittura con nessuno in tribuna, sono contento che per questo weekend ci sia il tutto esaurito in ogni posto. Aver potuto organizzare di nuovo la tribuna Grada CS55 è per me una grande soddisfazione. E' diventata una tradizione e mi permette di entrare un po' più in contatto con chi tifa per me, ma sono certo che il sostegno per la Ferrari sarà enorme su qualsiasi tribuna. Posso garantire che io e la squadra ce la metteremo tutta per fare un grande weekend di gara e rendere felici i tifosi in ogni angolo del tracciato".
"Quella di Montmelò è una pista che ogni pilota ricorda a memoria, ma penso anche che piaccia a tutti. E' un circuito tosto e c'è un mix di curve da alta, media e bassa velocità che rende impegnativa la ricerca del giusto bilanciamento per estrarre la massima prestazione nell'intero giro. A me piacciono molto la curva 3, dove siamo sottoposti a molti G, e la 9, un curvone da alta velocità in salita che, almeno in qualifica, sarà possibile affrontare in piena velocità. E... sì, voglio lottare per vincere"