19 Nov [20:41]
Sakhir - Gara
Passerella Audi
Dumas-Jani-Lieb campioni
Jacopo Rubino
Dalla 12 Ore di Sebring del 1999 alla 6 Ore del Bahrain 2016. L'incredibile epopea Audi nelle competizioni di durata arriva al capolinea, ma l'addio è da sogno: a Sakhir è infatti maturata una splendida doppietta per la casa tedesca, che ha raccolto così la vittoria numero 107 nella specialità. A imporsi è stato l'equipaggio composto da Loic Duval, Oliver Jarvis e da Lucas Di Grassi, con il brasiliano che dopo la pole-position di ieri ha avuto anche l'onore di prendere la bandiera a scacchi. Un momento molto emozionante, condito dalla commozione generale nel box di Ingolstadt. È stata una corsa piuttosto facile per i piloti della R18 numero 8, di fatto sempre in testa ad eccezione dell'alternanza nelle fasi di pit-stop. E dopo 30 minuti la vettura gemella si era portata in seconda posizione per merito di Marcel Fassler, dapprima scrollandosi la Toyota #6, poi sorpassando le due Porsche.
Il commiato Audi, per giunta così trionfale, mette paradossalmente in ombra il grande verdetto espresso oggi: Marc Lieb, Romain Dumas e Neel Jani sono i nuovi re del World Endurance Championship, mantenendo la corona in casa Porsche. La loro giornata non è stata però facilissima, con un sesto posto di conserva dopo la foratura rimediata da Jani in un contatto con la 911 GTE del team KCMG, che ha fatto perdere loro ben due giri. Il piazzamento è stato comunque sufficiente a evitare brutte sorprese dalle Toyota, non particolarmente in palla: quarta posizione per Sebastien Buemi, Kazumi Nakajima e Anthony Davidson (nonostante qualche noia al motore), quinta per Mike Conway, Stephane Sarrazin e Kamui Kobayashi. A completare il podio è stato invece il trio iridato nel 2015, quello formato da Brendon Hartley, Timo Bernhard e soprattutto Mark Webber. L'australiano può quindi celebrare con onore l'ultima fatica di una prestigiosa carriera, dopo aver per giunta guidato nello stint conclusivo.
Vittoria Rebellion fra le LMP1 private, nel solito testa a testa con la ByKolles. Anche per la compagine elvetica si tratta un congedo in vista del futuro ingresso in LMP2, dove questa volta il successo è andato al team G-Drive: risultato strepitoso per la squadra russa, che si era vista togliere la pole per irregolarità tecnica. Partita dal fondo, la Oreca #26 ha via via recuperato terreno fino a prendersi la leadership a 20 minuti dal termine con René Rast, che ha superato la Ligier #43 del team Morand. Terzo posto per Menezes-Lapierre-Richelmi, già incoronati campioni a Shanghai.
In GTE-Pro vittoria di tappa e titolo per i danesi Nicki Thiim e Marco Sorensen, portacolori Aston Martin, che hanno preceduto le due Ferrari di Calado-Bruni e Bird-Rigon. Per Maranello c'è quantomeno la soddisfazione del Mondiale Costruttori. La Vantage #97 di Johnny Adam e Darren Turner, invece, è scivolata indietro dopo aver perso la ruota anteriore destra intorno alla terza ora.
Quasi in contemporanea un'altra Aston, quella Dalla Lana-Lamy-Lauda iscritta in GTE-Am, è stata invece fermata dalla rottura del motore: il titolo è divenuto quindi sicuro per Perrodo-Collard-Aguas, sulla Ferrari targata AF Corse. La corsa è stata però appannaggio di Al Qubaisi-Hansson-Long sulla Porsche del team Proton, riscattando i problemi tecnici avuti in qualifica.
Sabato 19 novembre 2016, gara
1 - Di Grassi/Duval/Jarvis (Audi R18) - Audi - 201 giri 6'00'12"387
2 - Fässler/Lotterer/Tréluyer (Audi R18) - Audi - 16"419
3 - Bernhard/Webber/Hartley (Porsche 919) - Porsche - 1'17"001
4 - Davidson/Buemi/Nakajima (Toyota TS050) - Toyota - 1 giro
5 - Sarrazin/Conway/Kobayashi (Toyota TS050) - Toyota - 1
6 - Dumas/Jani/Lieb (Porsche 919) - Porsche - 3
7 - Tuscher/Kraihamer/Imperatori (Rebellion R-One) - Rebellion - 10
8 - Trummer/Webb/Kaffer (CLM P1/01) - Bykolles - 14
9 - Rusinov/Rast/Brundle (Oreca 05) - G - Drive - 17
10 - Gonzalez/Albuquerque/Senna (Ligier JSP2) - Morand - 17
11 - Menezes/Lapierre/Richelmi (Alpine A460) - Signatech - 18
12 - Dalziel/Derani/Cumming (Ligier JSP2) - Extreme Speed - 18
13 - Dillmann/Van Der Garde/Gelael (Ligier JSP2) - Extreme Speed - 18
14 - Cheng/Tung/Chatin (Alpine A460) - Alpine - 19
15 - Canal/Gonzalez/Merhi (Oreca 05) - Manor - 19
16 - Petrov/Ladygin/Shaitar (BR01) - SMP - 22
17 - Minassian/Mediani/Aleshin (BR01) - SMP - 25
18 - Rao/Bradley/Lynn (Oreca 05) - Manor - 26
19 - Thiim/Sørensen (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 27
20 - Bruni/Calado (Ferrari 488) - AF Corse - 27
21 - Rigon/Bird (Ferrari 488) - AF Corse - 28
22 - Priaulx/Tincknell (Ford GT) - Ganassi - 28
23 - Adam/Turner (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 28
24 - Mücke/Pla (Ford GT) - Ganassi - 29
25 - Lietz/Christensen (Porsche 911 RSR) - Proton - 29
26 - Al Qubaisi/Heinemeier/Long (Porsche 911 RSR) - Proton - 30
27 - Ried/Henzler/Camathias (Porsche 911 RSR) - KCMG - 31
28 - Perrodo/Collard/Aguas (Ferrari 458) - AF Corse - 32
29 - Wainwright/Carroll/Barker (Porsche 911 RSR) - Gulf - 33
30 - Ragues/Taylor/Brandela (Corvette C7) - Larbre - 37
Giro più veloce: Di Grassi/Duval/Jarvis 1'41"511
Ritirati
85° giro - Dalla Lana/Lamy/Lauda