15 Dic [12:27]
Schumacher pilota di riserva
della Mercedes, sulle orme di papà
Massimo Costa
Non si può dire che Toto Wolff, grande capo della Mercedes F1, non sia uomo di parola. Quando ancora il campionato era in corso e le voci che Mick Schumacher non sarebbe stato confermato dal team Haas si facevano sempre più pressanti, il team principal austriaco disse chiaramente che se il ragazzo non avesse trovato un sedile per correre, ci avrebbe pensato lui. E così è stato. Nella sede di Brackley, Gran Bretagna, non lontano dal circuito di Silverstone e da Milton Keynes dove ha la propria base la Red Bull, Schumacher junior ha firmato, sotto lo sguardo compiaciuto dello stesso Wolff, il contratto che lo lega alla Mercedes.
Il 23enne tedesco ricoprirà il ruolo di pilota di riserva e parteciperà allo sviluppo della monoposto W14 lavorando al simulatore durante il 2023. Mick sarà inoltre presente a tutti i Gran Premi del prossimo anno. Cosa vuol dire pilota di riserva? Che se nel caso Lewis Hamilton o George Russell dovessero essere indisponibili nel corso di un fine settimana di gara, sarà lui a salire sulla Mercedes lasciata libera.
Papà Michael, dopo i trionfi con la Ferrari e il ritiro dalle competizioni avvenuto al termine del 2006, è tornato in F1 nel 2010 proprio con la Mercedes fino alla conclusione del campionato 2012, quando ha definitivamente appeso il casco al chiodo. Poi, il dramma su una pista di sci un anno dopo, il 29 dicembre 2013, mentre era in compagnia proprio di Mick. E adesso si riavvolge il nastro e la storia prosegue. Schumacher era entrato nel Ferrari Driver Academy, che lo ha accompagnato nelle formule minori dove ha vinto i campionati di Formula 3 e Formula 2, poi qualcosa si è inceppato e il rapporto si è concluso.
Nei due anni con il team Haas, Schumacher ha faticato non poco, ha commesso diversi errori, ma ha anche ottenuto discreti risultati soprattutto nel 2022 con il sesto posto in qualifica nel GP di Montreal e il sesto in gara nel Gran Premio di Spielberg . Ma non è bastato per convincere Gene Haas e Gunther Steiner, team principal della squadra americana, a rimanere per un terzo anno. E così è arrivato in soccorso Wolff, non il Mister Wolf che risolve problemi nel mitologico film Pulp Fiction, ma diciamo che l'esito è stato simile...