20 Giu [7:11]
Torna il tema ali flessibili: Red Bull
attacca Ferrari, McLaren e Mercedes
Michele Montesano - XPB Images
Ciclicamente in Formula 1 si torna a parlare delle ali flessibili. Non è certo una novità, perché nel Circus dai primi anni 2000 a questa parte viene spesso affrontato tale argomento. Nella massima espressione dell’automobilismo sportivo, ogni componente viene esasperato per ottenere dei guadagni aerodinamici. Le ali sono sicuramente tra gli elementi principali per ottenere questo scopo. Ricordiamo tra gli ultimi episodi, risalente al 2021, il caso dell’ala posteriore Red Bull che si fletteva vistosamente in rettilineo per incrementare le velocità di punta.
Proprio il team di Milton Keynes, questa volta è passato dall’altro lato della barricata, accusando Ferrari e McLaren in primis e, in seconda battuta, Mercedes, di adottare ali anteriori flessibili. La questione è subito diventata di dominio pubblico perché, nel corso del fine settimana del Gran Premio del Canada, i delegati della FIA hanno fatto visita a questi quattro team per verificare l’effettiva regolarità dei componenti dell’ala anteriore.
Già lo scorso anno, a seguito di un sospetto sull’alettone dell’Aston Martin, a partire dal Gran Premio di Singapore era stata introdotta la direttiva tecnica DT018 in cui si inasprivano i controlli. Ciò consiste nell’applicare, a vettura ferma, un carico di 60 Newton sull’ala anteriore e questa non può deformarsi oltre i tre millimetri. Lo scorso settembre a farne le spese fu proprio il team inglese che dovette irrigidire il frontale della sua monoposto perdendo, in parte, la sua competitività.
La flessione dell’alettone anteriore può portare a molteplici vantaggi. Innanzitutto l’ala si piega, o si torce, alle estremità a determinate velocità per ridurre la resistenza aerodinamica e, di conseguenza, incrementare la velocità di punta. Al contempo, con le vetture a effetto suolo, l’inclinazione dell’ala può favorire il passaggio d’aria verso il fondo piatto incrementando anche il carico aerodinamico. Non per ultimo, la monoposto diventata anche più equilibrata e facile da guidare per il pilota.
Vantaggi non da poco conto che, come spesso accade, sono appannaggio esclusivo dei top team. Lo stesso Helmut Marko, consigliere della Red Bull, ha rincarato la dose puntando il dito principalmente contro Mercedes affermando che, nelle riprese televisive, si nota vistosamente la flessione dell’ala anteriore della W15. Marko ha inoltre minacciato che, qualora non verranno presi provvedimenti, Red Bull si adeguerà di conseguenza. Siamo di fronte a un nuovo capitolo della guerra delle ali, non resta che attendere come reagirà anche questa volta la FIA.