11 Mag [16:03]
Vettel: «Io in Mercedes?
Lo sanno i giornalisti italiani»
Stefano Semeraro - Photo 4
«Io alla Mercedes l'anno prossimo? Sono voci che vengono dall'Italia, bisogna chiedere ai giornalisti italiani che ne sanno più di me...». Un Sebastian Vettel sorridente e rilassato ha risposto a tono alle domande della conferenza stampa pre GP a Barcellona. Ribadendo che ora la Ferrari è concentrata «a fare bene quest'anno, perché abbiamo un gruppo giusto e siamo sicuramente in una posizione migliore rispetto al 2016. Abbiamo vinto due gare su quattro, ma l'importante è soprattutto continuare a fare bene. Questo è un periodo decisivo perché si iniziano a portare gli aggiornamenti anche se è vero che ormai i top-team portano sviluppi ad ogni gara. Noi favoriti? No, credo che la Mercedes resti favorita».
Gli è stato chiesto poi se, nel caso restasse alla Ferrari anche dopo la scadenza dell'attuale contratto che scade a fine stagione, accetterebbe di avere a fianco un campione come Fernando Alonso, e qui Vettel è stato decisamente diplomatico. «Credo che si debba essere pronti ad avere a fianco chiunque, e comunque io firmo il mio contratto, non quello di Fernando. Tutti i compagni sono diversi, umanamente e come stile di guida, ma tutti possono aiutarti a crescere. Se ho un vantaggio psicologico rispetto a Lewis è perché ora tutti si aspettano meno da me e più da lui? Non lo so, e poi io non faccio battaglie psicologiche, a me interessa solo guidare. Magari ho anche un vantaggio, e ne sarei contento, ma non sono abbastanza intelligente per accorgermene...».
Sulla mancanza di show e l'idea di aumentare la zona DRS per avere più sorpassi, Vettel ha le idee ben chiare: «Non credo si debba fare, diventerebbe troppo facile. A Sochi superare era difficile, anche perché adesso le gomme durano di più rispetto agli anni scorsi, non so se sarei riuscito a passare Bottas, il problema è che gli sono arrivato vicino troppo tardi. Anche questa pista è complessa, specie la prima curva non facilita i sorpassi, ma sono convinto che sorpassare debba rimanere una sfida, a volte va bene, altre volte no, non dobbiamo dare l'idea di una assoluta artificialità».
C'è poi stato spazio anche per un duetto proprio con Fernando Alonso, che gli stava vicino, quando a Seb è stato chiesto con chi preferirebbe giocarsi la vittoria all'ultimo giro: «Ma, non saprei...». E Alonso: «Dai, potrei essere io. Così ti sorpasso in rettilineo! (con frecciatina velenosa alla potenza scarsa del suo motore Honda, ndr)». «Ah, okay, ma in realtà a me basta essere uno dei due, poi chi è l'avversario non importa». Almeno per ora.