Marco CortesiContinuiamo il viaggio in due parti con Alex Martinelli, patron di Wave Italy, società con sede a Verona che si dedica alla simulazione di guida. Dopo avere analizzato la parte concettuale relativa alle caratteristiche del simulatore professionale e del coaching, diamo uno sguardo alla parte più "pratica" e al settore in grande crescita dell'esport.
Cosa differenzia l'esport del "motore"?Il settore dell'automobilismo rappresenta una punta di diamante per il mondo dello sport digitale, perché è uno dei pochi E-sport nei quali si compiono esattamente le stesse azioni rispetto alla realtà (un forte giocatore di football FIFA usa comunque le dita e il joypad, non i piedi, e lo stesso vale per le altre tematiche, come le simulazioni belliche, ad esempio). Per questo, si registra un forte interesse di importanti case auto e team racing, che in questo modo trovano e allenano talenti a costi nettamente inferiore al passato, e possono realizzare eventi molto più impattanti ed efficaci.
Qual è il vostro approccio?Wave Italy ha deciso di intraprendere una strada opposta a quella di altri concorrenti: partire dalle corse reali per arrivare al sim racing. Questo vuol dire ad esempio che il nostro pedale del freno è tutto in metallo, ha le dimensioni di quello che troveresti su una racing car reale, permette pressioni anche oltre i 150 kg ed è gestito da una sofisticata elettronica che riproduce con la massima fedeltà le sensazioni che si hanno sull’asfalto.
Come siete coinvolti nel mondo dell'esport?Sponsorizziamo diverse competizioni come i 3 Campionati Italiani Ufficiali ACI Esport, prototipi, GT e F3, ma anche l’interessante Trofeo Predator’s con le due categorie PC010 e PC015 che hanno anche le gare in reale. Nel 2020 abbiamo sponsorizzato anche un bellissimo e combattuto campionato GT Storico, Motori Nella Leggenda, con le Maserati MC12 del tempo dei mondiali vinti da Andrea Bertolini, le Aston Martin le Ford GT40 e così via. All’estero stiamo chiudendo come Title Sponsor per due campionati degli Inglesi di Apex Racing, in passato abbiamo fatto varie altre cose simili e per il futuro le idee sono ancora tante. Abbiamo poi anche un ns team, DRS Wave Team, impegnato nelle gare ACI e altre internazionali.
Pensi che questo settore si evolverà ulteriormente fino al professionismo vero?Siamo già su questo trend, oltretutto accelerato proprio dal Covid-19 a causa del quale gli Esport in genere sono stati per un po’ l’unico tipo di sport praticabile e trasmissibile in TV. Parlandone tanto in questi mesi, anche il grande pubblico ha cominciato a capire meglio le differenze tra un videogioco e la simulazione professionale, tra chi si diverte e chi ormai lo fa come un vero mestiere, con tanto di sponsor, supporto dei social e così via. Già oggi quindi parliamo di alcuni casi molto vicini al professionismo nel Sim Racing. E’ pensabile poi che tra non molto - diciamo qualche anno? - alcune competizioni in simulazione saranno riservate a chi avrà una sorta di vera licenza ufficiale di Sim Racers, o comunque alle quali si accederà tramite punteggi di merito gestiti da Enti Ufficiali.
L’altro trend forte è l’intersezione con le gare reali, ripetiamo, anche per il grande interesse di importanti case auto e non solo. Forse in futuro ci sarà qualche competizione con punteggio in combinata tra quanto si fa in pista e quanto in simulazione, con il giusto peso per l’una e l’altra. In simulazione ad esempio i piloti potrebbero realmente guidare un’auto uguale per tutti e qualcosa di interessante e nuovo magari potrebbe emergere.
Se qualcuno invece volesse entrare nel mondo della simulazione professionale, pensando a un kartista o a qualcuno che voglia... fare il "salto" dall'esport alle corse reali, come potrebbe prepararsi?Noi proponiamo pacchetti con sessioni di 4 ore anche perché lo sforzo fisico e mentale non è per niente indifferente. Per i kartisti che si devono acclimatare e preparare al salto da Kart a Formula serve un po’ di più perché bisogna plasmare il ragazzo alla guida della nuova categoria di veicolo. Offriamo in genere pacchetti da 40 sessioni e alcuni ci chiedono anche qualche estensione. Invece, a un pilota che già corre in Formula invece suggeriamo di venire 1 volta prima del test, 4 ore - se si conosce già la pista – e 2 volte prima della gara. Inoltre consigliamo 2 sessioni consecutive, pomeriggio e mattina successiva, in modo da avere il tempo di ripensare e “digerire” con calma quanto fatto nella prima e tenerlo presente nella seconda.