Massimo Costa - XPB ImagesSi chiama effetto Nico Hulkenberg. Dove va, state pure certi che al proprio team porta punti o risultati. Lo ha fatto ovunque sia andato, anche quando lo hanno chiamato a spot, in epoca Covid, da riserva in Racing Point, settimo a Silverstone e ottavo al Nurburgring. Oppure anche in altri contesti: nella sua carriera ha disputato una 24 Ore di Le Mans e l’ha vinta al primo colpo per la Porsche. Insomma, Hulkenberg, 37 anni, non si è smentito neanche in questo avvio di stagione.
Conclusa la sua parentesi nel team Haas (41 punti conquistati lo scorso anno), approdato in Sauber in ottica Audi, a Melbourne ha “avuto il coraggio” di piazzarsi al settimo posto alla bandiera a scacchi di un Gran Premio complicatissimo, in cui bastava un nulla per finire contro il muro, come capitato al suo compagno di squadra e debuttante in F1 Gabriel Bortoleto, o a piloti che potremmo considerare di pari esperienza come Fernando Alonso e Carlos Sainz. Hulkenberg si è messo tutto il team Sauber sulle sue spalle e dopo l’errore in qualifica che lo aveva lasciato nel pantano del Q1, battuto da Bortoleto che aveva trovato il sentiero per accedere al Q2, ha messo in campo tutta la sua saggezza.
Nessun errore, tanta pazienza nella gestione della gara, e infine quella chiamata ai box perfetta, al momento giusto, per l’ultimo pit-stop, dovuto all’arrivo della pioggia e al conseguente cambio gomme da slick medie a wet intermedie. In quelle fasi convulse e confuse, in un attimo Hulkenberg è balzato davanti a Charles Leclerc e Lewis Hamilton, e complice anche l’errore di Oscar Piastri, ha occupato la settima posizione non mollandola più fino al traguardo. Un colpo enorme per il team Sauber-Ferrari, che può vantarsi di avere regalato al motore di Maranello il miglior piazzamento nella classifica finale. Non senza una certa ironia.
La Sauber C45 infatti, non pare molto migliorata rispetto alla C24 della scorsa stagione, come evidenziato dai risultati della qualifica oltre che delle prove libere. Il team svizzero nel 2024 è rimasto a zero punti fino al penultimo appuntamento stagionale in Qatar, quando Guan Yu Zhou con un guizzo ha fatto suo l’ottavo posto, equivalente a 4 punti. Quest’anno la stagione non poteva partire meglio per la soddisfazione di Mattia Binotto, direttore operativo e tecnico della Sauber.
A fine gara, Hulkenberg ha dichiarato: “Non ce lo aspettavamo dopo la nostra non buona prestazione in qualifica. Nelle difficili condizioni della gara, non ho commesso errori ed ho avuto un paio di buone decisioni strategiche. È stato molto difficile mantenere la macchina in pista e capire le condizioni dell’asfalto. I circuiti cittadini in queste circostanze sono spietati perché si è costantemente al limite. Con le gomme intermedie, nella prima metà della gara, ho incontrato parecchie difficoltà. Si trattava solo di rimanere tranquilli e aspettare la nostra opportunità".
"La safety-car nel finale ci ha rimesso in zona punti e quando ha iniziato a piovere verso la fine, siamo riusciti a fare il pit-stop esattamente nel momento migliore, prima degli altri. A volte bisogna essere fortunati. Con i nostri rivali di classifica che hanno avuto qualche problema, noi siamo rimasti puliti e ci siamo ricompensati con questi bei 6 punti”.