Michele Montesano
È tutto pronto per il tanto atteso debutto di Aston Martin nel FIA WEC. La Casa inglese ha finalmente tolto i veli dalla sua Valkyrie LMH con cui darà la caccia sia al titolo del Mondiale Endurance che della serie IMSA SportsCar Championship. In entrambi i casi a schierare le vetture sarà il team The Heart of Racing, squadra che ha lavorato proprio al fianco di Aston Martin per sviluppare la LMH in vista del debutto che avverrà a fine mese con la 1812 km del Qatar, primo appuntamento stagionale del WEC.
Dal primo shakedown di luglio sono stati effettuati oltre 15.000 chilometri di test. Partendo dal tracciato di Silverstone, la squadra si è poi spostata a Donington prima di effettuare diverse sessioni sia sui circuiti europei, come Vallelunga e Jerez, per poi proseguire in giro per il mondo passando dal Sakhir, in Bahrain, fino a calcare tracciati storici come quello di Daytona e Sebring. L’obiettivo è stato quello di raccoglie il maggior numero di dati prima di procedere con l’omologazione finale.
A differenza delle altre Hypercar presenti in griglia, la Valkyrie sarà l’unica vettura che è stata sviluppata partendo da una versione stradale. Non solo, l’Aston Martin sarà anche la sola a non disporre di un sistema ibrido. I tecnici inglesi hanno infatti preferito conservare il motore Cosworth V12 aspirato da 6.5 litri senza affiancargli nessuna controparte elettrica. Ciò comporterà anche del lavoro supplementare da parte dei commissari che dovranno equiparare, tramite il BoP (Balance of Performance), l’Aston Martin con le altre LMH e LMDh ibride presenti in pista.
Oltre che nella meccanica, ricordiamo che la Valkyrie dispone di un cambio sequenziale Xtrac a sette marce, la LMH ha subito una profonda rivisitazione anche dal punto di vista aerodinamico. Aston Martin ha lavorato a stretto contatto con Multimatic e i tecnici del team The Heart of Racing per migliorare l’efficienza aerodinamica della vettura, oltre a rendere più semplice la manutenzione in caso di guasti meccanici o incidenti di gara.
Passando al capitolo piloti, in Aston Martin hanno seguito la strategia di Porsche decidendo di optare per equipaggi da due soli piloti nelle gare più brevi del WEC. Sulla Valkyrie numero 007 si alterneranno al volante Harry Tincknell e Tom Gamble, mentre sulla vettura numero 009 a darsi la staffetta saranno Alex Riberas e Marco Sørensen. La Valkyrie LMH prenderà parte anche al campionato IMSA debuttando in occasione della 12 Ore di Sebring di metà marzo. Nella serie nordamericana The Heart of Racing schiererà una sola Aston Martin per la coppia Ross Gunn e Roman De Angelis.
Sono già state definite anche le formazioni per la 24 Ore di Le Mans. Visto il numero di gara, sulla Valkyrie 007 ci sarà una formazione interamente inglese, infatti ad affiancare Tincknell e Gamble ci sarà Gunn. Mentre sulla vettura 009 si daranno il cambio Riberas, Sørensen e De Angelis. Resta, tuttavia, da sciogliere ancora il nodo riguardo gli equipaggi della 1812 km del Qatar e delle gare dell’IMSA Michelin Endurance Cup in cui, come da regolamento, bisognerà schierare tre piloti per vettura.