Michele Montesano
Ci ha lasciati a soli 51 anni Sabine Schmitz da tutti conosciuta come la “Regina del Nürburgring”. È proprio sullo storico Inferno verde che la tedesca ha costruito la sua carriera, divenendo la prima donna a conquistare la celebre 24 Ore sulla Nordschleife. Purtroppo non è riuscita a vincere la battaglia più grande, dal 2017 combatteva contro il cancro.
Ha raggiunto la popolarità grazie alla partecipazione, e in seguito conduzione, del programma televisivo Top Gear. Fu proprio la Schmitz infatti a battere per la prima volta gli storici presentatori della trasmissione inglese targata BBC.
Ma la sua passione per i motori l’ha coltivata fin da piccola, essendo cresciuta all’Hotel “am Tiergarten” proprio nella cittadina di Nurburg. Fu naturale decidere di passare la sua vita al volante e sul circuito di casa. Infatti è uno dei piloti che vanta più giri percorsi sulla Nordschleife, secondo alcune stime si parla addirittura di 30000 tornate, con una media di 12000 all’anno.
Fu proprio il Nürburgring a regalargli le più grandi soddisfazioni. Nel 1996 al volante della BMW M3 “Eifelblitz”, insieme a Johannes Scheid e Hans Widmann, divenne la prima donna a conquistare la celebre 24 Ore. Successo bissato l’anno successivo con Scheid, Hans-Jurgen Tienmann e Peter Zakowski. Nel 1998 divenne anche la prima donna a conquistare il campionato VLN. Assieme al marito Klaus Abbelen ha fondato la Frikadelli Racing, poi diventata un vero e proprio punto di riferimento per la Porsche. Sempre sul tracciato tedesco nel 2015 e 2016 ha partecipato, in veste di wild card, nel Mondiale Turismo.
Nel 2017 purtroppo la Schmitz si è scontrata per la prima volta contro il cancro. Come ci ha sempre abituati ha combattuto ostinatamente e, dopo numerosi interventi e chemio, è riuscita a tornare in pista. Nell’estate del 2019 una ricaduta l’ha costretta nuovamente ad allontanarsi dalle corse. Ma ancora una volta Sabine voleva vincere la battaglia, nel 2020 scrisse sui suoi social: “Devo tirare fuori tutte le mie forze e fermarmi per avere la forza necessaria di affrontare le prossime terapie. Nella speranza che qualcosa funzioni”.
Purtroppo così non è stato e noi non vedremo più sfrecciare per la Nordschleife la sua BMW M5 “Ring Taxi”.