3 Set [9:45]
Albon e Gasly convincono a Spa
dopo lo scambio Red Bull-Toro Rosso
Jacopo Rubino
Sono arrivati a Spa scambiandosi i sedili, Alex Albon e Pierre Gasly: uno promosso in Red Bull, l'altro rispedito in Toro Rosso per i risultati deludenti nella prima parte di stagione. C'erano tanti occhi puntati su di loro in Belgio, per capire come avrebbero reagito alla novità, e si può dire che la drastica decisione presa dal consulente Helmut Marko abbia giovato ad entrambi.
La prima gara di Albon nella squadra maggiore è stata di grande spessore: 17esimo in griglia, dovendo scontare le penalità per i componenti della power unit Honda sostituiti, l'anglo-thailandese ha raggiunto addirittura la quinta piazza. Il ritiro di qualche avversario lo ha aiutato a risalire (compreso quello del compagno Max Verstappen), ma Albon ci ha messo del suo con ottimi sorpassi. Da urlo quello all'ultimo giro su Sergio Perez, mettendo due ruote sull'erba lungo il rettilineo del Kemmel, a oltre 300 all'ora.
"Nel primo stint la mia aerodinamica era disturbata nel gruppo, avevo poco grip e non riuscivo a superare nessuno. Ma quando ho montato le gomme soft la macchina ha cambiato volto", ha raccontato entusiasta. "Il quinto posto è un risultato incredibile, mi sono divertito. Avevo iniziato il weekend molto nervoso, ora invece sono più tranquillo". Ma l'adattamento alla RB15 è appena cominciato: "La sto ancora scoprendo, ci sono alcune aree in cui devo ancora crescere". Per adesso il team principal Chrisitian Horner è già soddisfatto: "Sono stato davvero colpito dalle sue prestazioni nel fine settimana".
Anche Gasly merita molti complimenti, per come ha approcciato la situazione. Sedicesimo al via, nono al traguardo, battagliero nei corpo a corpo (quelli su cui era stato bacchettato da Marko) nella corsa "con più emozioni della carriera", per lo shock della scomparsa dell'amico Anthoine Hubert. "Ci tenevo a fare il meglio possibile per lui", ha sottolineato il francese. "Siamo stati aggressivi con la strategia, anticipando la sosta, e ho dato il mio meglio sia in attacco che in difesa, anche se avevo gomme più consumate rispetto agli avversari. Sono contento di questi due punti".
"Durante la gara ho scoperto qualche caratteristica in più della macchina, è abbastanza diversa dalla Red Bull, e giro dopo giro mi sono sentito più a mio agio. C'è altro potenziale da tirare fuori per i prossimi Gran Premi", ha poi aggiunto fiducioso. È anche un auspicio, magari per convincere Marko a riportarlo in Red Bull nel 2020. Ma con un Albon così, non sarà certo facile.