Massimo Costa - XPB ImagesUn giro alla Fernando Alonso per scacciare fantasmi e fantasmini, dubbi e perplessità. Lo spagnolo del team Alpine fino a quei 2 giri finali del Gran Premio di Baku, non aveva particolarmente esaltato in questo inizio di stagione che ha segnato il suo ritorno in F1. Battuto con assiduità dal compagno Esteban Ocon in qualifica, Alonso stava soffrendo e lui stesso non si era nascosto ammettendo le difficoltà che stava trovando nell'adattarsi ai ritmi richiesti nella massima categoria. Anche a Baku, a dirla tutta, non aveva particolarmente entusiasmato nel corso della gara, certamente non assistito a dovere da una Alpine che stenta a trovare la via della competitività, quanto meno per giocarsela per il quinto posto nella classifica costruttori.
Ma in quella mini gara sprint che la F1 si è concessa a Baku per completare i giri rimanenti dopo la bandiera rossa per l'incidente a Max Verstappen, Alonso ha compiuto una vera impresa. Schieratosi in decima posizione, al via ha subito bruciato Daniel Ricciardo, nono in griglia, e Carlos Sainz che gli partiva davanti, infilandolo all'interno della prima curva, sorprendendo il ferrarista, che forse stava controllando Ricciardo al suo esterno. Due posizioni guadagnate in pochi metri, che poi sono diventate tre con il dritto nella via di fuga di Lewis Hamilton
Alonso, da decimo a settimo, si è quindi catapultato sul duo Lando Norris-Yuki Tsunoda che se le stavano dando di santa ragione, perdendo tempo. Alla curva 5, Fernando ha attaccato il giapponese della Alpha Tauri passandolo con una audace manovra all'esterno. Tanta classe e qualità espressa da Alonso in appena cinque curve, salendo da decimo a sesto, posizione mantenuta fino alla bandiera a scacchi.
E dire che fino allo stop per il crash di Verstappen, nel team Alpine-Renault tutti avevano un gran mal di testa. Esteban Ocon si era dovuto ritirare dopo pochi chilometri per un problema alla power unit, una affidabilità che ancora i motoristi francesi non riescono a trovare dopo anni di era ibrida dei motori F1. Alonso lottava per rimanere aggrappato con un dito alla top 10 e portare qualche punto alla squadra, ma che fatica. Poi, la magia del campione,
Un risultato certamente insperato soltanto venti minuti prima, ma è in queste circostanze che lo spagnolo deve fare la differenza. Decimo a Imola e ottavo a Portimao, per Alonso la sesta piazza di Baku è il miglior piazzamento stagionale. Non solo, è anche il miglior risultato del team Alpine nel 2021, che prima si poteva “vantare” di un settimo posto di Ocon a Portimao. Va anche detto che Alonso in Azerbaijan si è messo dietro in qualifica il compagno di squadra, lui ottavo, il francese dodicesimo, dopo aver rischiato non poco in Q1 e Q2. E adesso nel confronto tutto interno Alpine per quanto riguarda la qualifica, la situazione è 4-2 per Ocon.
Il rientro in F1 di Alonso è stato più complicato del previsto, come da lui ammesso alla vigilia di Baku. La passione per il WEC o la 24 Ore di Le Mans è stata breve e intensa, ma la F1 è tutta un’altra cosa, come lo stesso Alonso ha voluto evidenziare. E del resto, vincere con l’unica Toyota LMP1 presente nel WEC, non doveva essere particolarmente eccitante. Ripulitosi delle scorie dei suoi ultimi anni di F1 dettati più dalle polemiche da lui stesso create, e spesso inutili, Alonso è tornato a divertirsi e anche se l’Alpine non è vettura particolarmente competitiva, le basi per un futuro certamente più interessante ci sono tutte.