Massimo CostaE' una Formula 1 che abbraccia marchi storici quella che ci aspetta questa stagione. Dopo l'ingresso, per la prima volta, di Alpine, via Renault, ecco il grande momento dell'Aston Martin a motore Mercedes. Che nel Mondiale F1 fece una capatina nel 1959 e 1960, un ruolo secondario che avrebbe indispettito James Bond (in streaming è intervenuto brevemente l'attore Daniel Craig che negli ultimi anni ha impersonato 007). Ed è proprio con lo storico filone cinematografico dedicato all'agente segreto 007, che il marchio inglese ha conosciuto fama e prestigio, andando ben oltre quelli che sono stati i reali successi dei modelli stradali o i trionfi sportivi della Casa limitati a qualche campionato Gran Turismo.
Ci è voluto un imprenditore con il grande senso degli affari, Lawrence Stroll, per portare in forma ben più seria e concreta di quanto avvenuto sessanta anni fa il nome Aston Martin nel mondiale F1 nel ruolo di costruttore. Nelle ultime stagioni, il marchio britannico si era legato alla Red Bull e tra le due entità era nata la vettura sportiva, con produzione limitata, Valkyrie, con tanto di firma di Adrian Newey, da anni progettista delle monoposto F1 della squadra di Dieter Mateschitz. Ma con l'ingresso di Stroll i piani sono radicalmente cambiati.
Aston Martin manda in pensione il logo Racing Point, utilizzato da Stroll quando nell'agosto del 2018 ha rilevato da Vijay Mallya la Force India. L'imprenditore canadese, padre del pilota Lance, non ha badato a spese. Ha ristrutturato la squadra, modernizzato e allargato la sede che ha la propria base a Silverstone, proprio difronte all'uscita del circuito, e lo scorso anno ha pure festeggiato la pole di Lance ottenuta in Turchia e la clamorosa vittoria di Sergio Perez a Sakhir 2. Il messicano nei primi giorni di settembre aveva ricevuto la notizia della conclusione della collaborazione con Racing Point, al suo posto Stroll è riuscito a portare Sebastian Vettel mentre Perez è comunque caduto in piedi trovando last minute il secondo sedile della Red Bull.
Dunque, il marchio Aston Martin si presenta in F1 con un quattro volte campione del mondo, un po' ammaccato dopo le ultime due stagioni infelici con la Ferrari, ma con tanto entusiasmo per l'avvio di una nuova avventura. Certo, completamente diversa, perché se quando dalla Toro Rosso era passato in Red Bull aveva abbracciato un team vincente, come con la Ferrari, ora avrà l'onore e l'onere di far compiere ad una squadra già di buon livello, il salto in avanti per poter competere ad armi pari con Mercedes e Red Bull, i due team da battere delle ultime due stagioni. Stroll ha scelto Vettel proprio per la sua competenza ed esperienza nel navigare in strutture vincenti, portare le sue conoscenze ed una mentalità che in Racing Point, e prima ancora in Force India, non circolava: pensare da campioni del mondo.
Della presenza di Vettel ne beneficerà anche Lance Stroll. Il canadese è ormai un veterano della F1, pronto ad affrontare la sua quinta stagione nel Mondiale. Due anni con la Williams e due con la Racing Point ne hanno formato il carattere. Stroll ha ottenuto nei suoi 78 Gran Premi disputati tre podi (tre terzi posti) e una pole, tutto sommato un bilancio positivo considerando che ha gareggiato per squadre non al top. Il 22enne di Montreal non ha però mai dimostrato una certa costanza di rendimento, sicuramente questo sarà per lui un anno molto importante con vista sul 2022, quando con le nuove regole la Aston Martin sogna di poter recitare un ruolo da protagonista.
La AMR21, come le altre monoposto fino ad ora presentate, non è che una evoluzione basica della vettura del 2020 per via delle restrizioni regolamentari. Del rosa, è rimasta una linea che attraversa la macchina in quanto lo sponsor BWT è rimasto, si è passati al verde classico della Aston Martin. Facile a dirsi, ma non a farsi. Per trovare la giusta tonalità sono serviti mesi e mesi al creativo di Aston Martin, Marek Reichman, ora convinto di aver "creato" la monoposto più vistosa dell'intero schieramento di F1 in ogni condizione meteo. Anche se la scarsa qualità delle prime immagini rilasciate, di certo non esalta la AMR21... Andy Green, progettista molto pragmatico che lo scorso anno anziché avventurarsi in un nuovo progetto, in accordo con Lawrence Stroll, ha disegnato una sorta di copia della Mercedes 2019 potendo godere della relationship eccellente tra Toto Wolff e il suo boss, ora non ha fatto altro che apportare modifiche viste sulla W11 dello scorso anno.