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21 Set [10:34]

Austin - Gara
Doppietta Audi sotto il diluvio

Filippo Zanier

Hanno ripreso da dove avevano lasciato Marcel Fassler, André Lotterer, Benoit Treluyer e l'Audi: primi sul traguardo di Le Mans tre mesi fa, con tanto di doppietta per la Casa degli anelli, e risultato identico anche sul Circuit of the Americas dove il Mondiale Endurance ha ripreso il proprio cammino. Una vittoria meritata, ancora una volta frutto di una gestione di gara perfetta da parte dei piloti e del muretto box, in una corsa resa difficilissima da una pioggia torrenziale che nel corso della seconda ora si è abbattuta sul tracciato texano costringendo la direzione gara a esporre la bandiera rossa e interrompere le ostilità per circa 50 minuti.

Le R18 e-tron quattro non erano le vetture più veloci in pista, come ha dimostrato chiaramente l'avvio "mostruoso" di Sebastien Buemi alla guida della Toyota numero 8, ma sono state quelle che hanno gestito al meglio gli imprevisti. In grado di contenere il distacco dalla Toyota di testa nella prima fase di gara, grazie alla scelta di effettuare doppi stint con le gomme risparmiando così tempo al pit-stop, le vetture di Ingolstadt sono passate al comando proprio quando su Austin si è scatenato il diluvio e tutte le vetture degli avversari sono finite nei guai.

In testacoda due volte la Toyota numero 7 di Wurz-Sarrazin-Conway, insabbiata la numero 8 di Davidson-Lapierre-Buemi, a contatto con le barriere la Porsche 919 Hybrid di Bernard-Webber-Hartley mentre la gemella, la numero 14 di Dumas-Jani-Lieb si perdeva in due lunghe escursioni fuori pista. Un caos, insomma, in cui le Audi di Fassler-Lotterer-Treluyer e Di Grassi-Duval-Kristensen hanno navigato meglio degli altri prendendosi così le prime due posizioni. A rovinare la festa a Wolfgang Ullrich e ai suoi ci ha provato Neel Jani, che a circa metà gara si è portato in testa grazie a due turni di guida fenomenali con gomme intermedie (le Audi montavano ancora le rain), ma gli sforzi del pilota svizzero sono stati vanificati da una perdita di potenza che ha colpito la sua Porsche, alla fine quarta al traguardo alle spalle della TS040 di Davidson-Lapierre-Buemi, che vedono il proprio vantaggio in campionato ridotto a 11 lunghezze.

In LMP2 prima vittoria per il team KCMG, ma dopo una gara tutt'altro che lineare. A dominare le prime fasi, come del resto aveva fatto in qualifica, era stata la nuova Ligier JS P2 del team G-Drive guidata da Rusinov-Pla-Canal, ma un contatto con la Oreca SMP guidata da Maurizio Mediani ha causato alla vettura danni che hanno richiesto ben quattro giri per la riparazione. A prendere la testa della corsa a quel punto è stata proprio la vettura di Mediani-Minassian-Zlobin, che ha però dovuto subire nel finale la rimonta della Oreca KCMG di Howson-Bradley-Matsuda, sempre veloce nel corso delle 6 Ore, ma attardata a metà gara da un testacoda del giapponese. Terza piazza per il team "di casa", la Extreme Speed Motorsports con la HPD affidata a Sharp-Dalziel-Brown.

Diluvio decisivo anche nella Classe GTE, dove la Aston Martin ha dominato sia tra le vetture Pro sia tra quelle Am. Darren Turner e Stefan Mucke sono stati in lotta per la vittoria per l'intera gara, mentre la pioggia torrenziale caduta dopo un'ora e mezzo di gara ha cambiato l'identità dei loro rivali: se all'inizio a dare battaglia erano stati Gimmi Bruni e Toni Vilander, con l'arrivo del temporale il ruolo dell'antagonista è passato alle Porsche 991 del team Manthey che nella fase centrale della gara sembravano poter portare a casa una doppietta.

La vettura guidata da Nick Tandy e Joerg Bergmeister, però, è uscita dalla lotta per il podio quando non si è riavviata dopo un pit-stop (due giri persi ai box per risolvere il problema), mentre alla fine nella lotta per il successo l'Aston Martin l'ha spuntata sull'altra 991 di Frederick Makowiecki e Patrick Pilet per nove secondi. Terzi Bruni-Vilander, mentre l'altra vettura AF di Davide Rigon e James Calado è stata attardata da problemi all'alternatore.

Domenica 21 settembre 2014, gara

1 - Fassler-Lotterer-Treluyer (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 157 giri
2 - Di Grassi-Duval-Kristensen (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 53"016
3 - Davidson-Lapierre-Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 1'03"945
4 - Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1 giro
5 - Bernhard-Webber-Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 2 giri
6 - Wurz-Sarrazin-Conway (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 2 giri
7 - Prost-Heidfeld-Beche (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - 8 giri
8 - Howson-Bradley-Matsuda (Oreca 03-Nissan) - KCMG - 12 giri
9 - Zlobin-Minassian-Mediani (Oreca 03-Nissan) - SMP - 12 giri
10 - Sharp-Dalziel-Brown (ARX 03b - Honda) - Extreme Speed - 16 giri
11 - Turner-Mucke (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 16 giri
12 - Pilet-Makowiecki (Porsche 991 RSR) - Manthey - 16 giri
13 - Bruni-Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 16 giri
14 - Rusinov-Pla-Canal (Ligier JS P2-Nissan) - G Drive - 16 giri
15 - Bouchut-Rossiter-Auer (Lotus CLM P1/01) - Lotus - 17 giri
16 - Tandy-Bergmeister (Porsche 991 RSR) - Manthey - 18 giri
17 - Lamy-Dalla Lana-Nygaard (A.M. Vantahe) - Aston Martin - 19 giri
18 - Poulsen/H.Hansson/Stanaway (A. M. Vantage) - Aston Martin - 19 giri
19 - Rigon-Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 20 giri
20 - Ried-Bachler-Al Qubaisi (Porsche 911 RSR) - Proton - 20 giri
21 - Cioci-Venturi-Perez Companc (Ferrari 458) - AF Corse - 20 giri
22 - MacDowall-O'Young-Rees (A. M. Vantage) - Bamboo - 20 giri
23 - Segal-Roda-Ruberti (Ferrari 458) - 8Star - 21 giri
24 - R.Taylor-J.Taylor-Milner (Corvette C7.R) - Corvette Racing - 22 giri
25 - Krohn-Jonsson-Collins (Ferrari 458) - Krohn - 22 giri
26 - Wyatt-Rugolo-Bertolini (Ferrari 458) - AF Corse - 24 giri
27 - Perrodo-Collard-Vaxiviere (Porsche 911 GT3 RSR) - Prospeed - 46 giri

Ritirati
88° giro - Kraihamer-Belicchi-Leimer
75° giro - K.Ladygin-Shaitar-A.Ladygin
LP Racing