20 Set [3:29]
Austin, qualifica: Buemi-Davidson in pole
In LM GTE capolavoro AF con Bruni-Vilander
Filippo Zanier
Pole per la Toyota ad Austin: alla ripresa delle ostilità del WEC, a oltre tre mesi dalla 24 Ore di Le Mans, è il costruttore giapponese a lanciare il primo guanto di sfida sul Circuit of the Americas grazie a una prestazione magistrale di Anthony Davidson e Sebastien Buemi sulla TS040 numero 8. Nonostante un piccolo errore del pilota britannico a inizio sessione al tornantino e una bandiera rossa che a otto minuti dalla fine ha interrotto il run dello svizzero (problema sulla Rebellion di Heidfeld, ferma in pista), la media dei quattro crono più veloci registrata dai due è stata comunque la migliore del lotto, con 1'49"042 che ha lasciato i rivali più vicini staccati di oltre un secondo.
Porsche, in pista con le due 919 Hybrid dotate di un pacchetto aerodinamico aggiornato ed indirizzato verso un alto carico, sembrava poter prevalere dopo aver guidato la classifica per oltre metà sessione ma sia Mark Webber che Neel Jani hanno visto le proprie chance di un ultimo giro veloce vanificate quando a circa tre minuti dalla fine Viktor Shaitar si è girato e ha fatto spegnere la propria LMP2, restando fermo in posizione pericolosa a bordo pista. La Direzione Gara non ha avuto altra scelta che esporre le bandiere gialle, mettendo di fatto fine alle prove in anticipo. Anche i piloti Audi hanno condiviso la sfortuna dei colleghi, e le due R18 e-tron quattro di Lotterer-Fassler-Treluyer e Di Grassi-Duval-Kristensen si sono così dovute accontentare della quarta e della sesta piazza. Per le vetture degli anelli, inoltre, il team di Ingolstadt riporta problemi con l'elettronica di bordo su entrambe le vetture.
In LMP2 debutto col botto per la Ligier JS P2 della G-Drive, che ha sostituito più che degnamente la "vecchia" Morgan-Nissan del team regalando a Rusinov-Pla-Canal la pole con una media di 1'56"075, abbastanza per lasciare la Oreca-Nissan di Howson-Bradley-Matsuda a tre decimi. Terza piazza, anche se a più di un secondo di distacco, per la HPD del team americano Extreme Speed Motorsports,su cui Ryan Dalziel ha fatto la parte del leone. Chiudono la classifica le due Oreca del team SMP.
Se le LMP hanno girato praticamente sull'asciutto, lo stesso non si può dire delle LM GTE: essendo scese in pista per prime, poco dopo che uno scroscio aveva bagnato il Circuit of the Americas, le vetture GT hanno visto la propria sessione maggiormente influenzata dal cambio progressivo delle condizioni dell'asfalto, umido all'inizio ma sempre meno scivoloso con il passare dei minuti. In una situazione così complicata, a fare la differenza è stata la strategia capolavoro del team AF Corse, che dopo aver mandato Gimmi Bruni in pista per primo, quando il tracciato era decisamente lento, ha poi richiamato ai box in anticipo Toni Vilander per permettere al romano di fare un altro run in condizioni decisamente migliori.
Il campione del mondo in carica non si è fatto sfuggire l'occasione e con due giri sul passo del 2'05 ha abbassato la media dell'equipaggio numero 51 fino a un 2'06"456 che è valso la pole. Alle spalle della Ferrari 458 del team di Amato Ferrari si è piazzata l'Aston Martin di Turner-Mucke, staccata di sei decimi e capace di precedere la Porsche 991 di Pilet-Makowiecki di appena cinque millesimi. L'altra Porsche di Bergmeister-Tandy (quest'ultimo in pista al posto di Richard Lietz, ancora in recupero dopo il botto occorsogli nella gara TUSC in Virginia) ha chiuso la seconda fila. Tra gli Am pole per la Porsche Prospeed di Collard-Vaxiviere-Perrodo davanti all'Aston Martin di Poulsen-Heinemeier Hansson-Stanaway e alle Ferrari di Cioci-Venturi-Perez Companc (AF Corse) e Roda-Ruberti-Segal (8Star).
Lo schieramento di partenza
1. fila
Davidson-Lapierre-Buemi (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 1'49"093
Dumas-Jani-Lieb (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1'50"283
2. fila
Bernhard-Webber-Hartley (Porsche 919 Hybrid) - Porsche - 1'50"302
Fassler-Lotterer-Treluyer (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 1'50"340
3. fila
Wurz-Sarrazin-Conway (Toyota TS040 Hybrid) - Toyota - 1'50"363
Di Grassi-Duval-Kristensen (Audi R18 e-tron quattro) - Audi - 1'51"456
4. fila
Kraihamer-Belicchi-Leimer (Rebellion R One-Toyota - Rebellion - 1'54"665
Rusinov-Pla-Canal (Ligier JS P2-Nissan) - G Drive - 1'56"075
5. fila
Howson-Bradley-Matsuda (Oreca 03-Nissan) - KCMG - 1'56"371
Sharp-Dalziel-Brown (HPD ARX 03b - Honda) - Extreme Speed - 1'57"262
6. fila
Zlobin-Minassian-Mediani (Oreca 03-Nissan) - SMP - 1'58"791
Bruni-Vilander (Ferrari 458) - AF Corse - 2'06"456
7. fila
Turner-Mucke (Aston Martin Vantage) - Aston Martin - 2'07"094
Pilet-Makowiecki (Porsche 991 RSR) - Manthey - 2'07"099
8. fila
Tandy-Bergmeister (Porsche 991 RSR) - Manthey - 2'07"315
MacDowall-O'Young-Rees (Aston Martin Vantage) - Bamboo - 2'07"850
9. fila
Rigon-Calado (Ferrari 458) - AF Corse - 2'08"258
Perrodo-Collard-Vaxiviere (Porsche 911 GT3 RSR) - Prospeed - 2'08"271
10. fila
Poulsen/H.Hansson/Stanaway (A.M. Vantage) - Aston Martin - 2'08"367
R.Taylor-J.Taylor-Milner (Corvette C7.R) - Corvette Racing - 2'08"674
11. fila
Cioci-Venturi-Perez Companc (Ferrari 458) - AF Corse - 2'08"758
Segal-Roda-Ruberti (Ferrari 458) - 8Star - 2'09"197
12. fila
Wyatt-Rugolo-Bertolini (Ferrari 458) - AF Corse - 2'09"461
Ried-Bachler-Al Qubaisi (Porsche 911 RSR) - Proton - 2'09"704
13. fila
Lamy-Dalla Lana-Nygaard (A.M. Vantage) - Aston Martin - 2'12"271
Krohn-Jonsson-Collins (Ferrari 458) - Krohn - 2'13"349
14. fila
Prost-Heidfeld-Beche (Rebellion R One-Toyota) - Rebellion - s.t.
K.Ladygin-Shaitar-A.Ladygin (Oreca 03-Nissan) - SMP - s.t.
15. fila
Bouchut-Rossiter-Auer (Lotus CLM P1/01) - Lotus - s.t.