Jacopo Rubino - XPB ImagesIl nuovo presidente della FIA è Mohammed Ben Sulayem: la sua elezione è avvenuta oggi a Parigi, nell'ambito dell'assemblea generale di questa settimana. Ben Sulayem ha ottenuto il 61,6 per cento delle preferenze, battendo in modo netto l'altro candidato Graham Stoker, britannico, vice di Jean Todt, che lascia l'incarico dopo 12 anni e tre mandati, il limite massimo. Ha vinto quindi la discontinuità: Ben Sulayem, di Dubai, sarà anche il primo presidente FIA non europeo.
Il suo passato parla di una grande passione per le corse: è stato pilota di rally, vincendo 14 titoli nella serie del Medio Oriente, poi ha intrapreso una carriera dirigenziale all'interno della stessa FIA, di cui è diventato vicepresidente, nell'organizzazione del Gran Premio di Abu Dhabi e guidando la federazione degli Emirati Arabi. Il suo insediamento arriva peraltro in un momento delicato, per l'organismo che regola l'automobilismo: il controverso finale della gara F1 di Yas Marina rischia di minare la credibilità di tutta la FIA, messa duramente sotto attacco.
Da qui al 2025, fra gli obiettivi di Ben Sulayem c'è quello di raddoppiare a partecipazione globale al motorsport. Come? "Useremo un approccio fresco e supporteremo tutti i club membri nell'offrire competizioni emozionanti, sicure e trasparenti, facilitandone l'accesso alle attuali e alle future generazioni", si leggeva nel manifesto per la candidatura. Si lavorerà sul rafforzamento di diversità e inclusione, su una maggiore sostenibilità ambientale coinvolgendo tutti gli attori interessati (costruttori, team, fornitori), e sulla riduzione dei costi.
Ma la FIA, è bene ricordarlo, non è solo motorsport: si occupa anche della mobilità di tutti i giorni, e fra i punti di Ben Sulayem ci sarà una forte attenzione verso guida autonoma, veicoli condivisi e propulsione elettrica per essere "in sintonia con i nuovi mercati e i nuovi sviluppi". Todt, da questo fronte, lascia in eredità i grandi sforzi compiuti per la sicurezza stradale attraverso la campagna "Make Roads Safe".
E poi, verrà rivista la governance, così da stabilizzare la posizione finanziaria della FIA (che è certamente un organismo molto complesso) affinché possa generare profitti dal 2023. Fra le prime iniziative previste, ci sarà il rafforzamento dei poteri delle cosiddette "Regioni", le macro-aree territoriali, ma anche una loro revisione. Oggi, ad esempio, la Regione 1 riunisce Europa, Africa e Medio Oriente, ma le cose potrebbero cambiare.
Nel gruppo di Ben Sulayem, la presenza forse più famosa è quella di Fabia Ecclestone, moglie di Bernie ed ex padrone della F1, che sarà la referente per il Sudamerica, forte di esperienze nella commissione donne e nel reparto marketing del GP del Brasile. Robert Reid, ex navigatore nel WRC di Richard Burns (vincendo il mondiale 2001) sarà il vicepresidente per il motorsport, mentre Carmelo Sanz de Barros, numero uno dell'automobile club spagnolo, presiederà il Senato FIA.