26 Lug [17:27]
Bottas: «Non sono
lo scudiero di Hamilton»
Stefano Semeraro
Il messaggio radio, forte e chiaro, che James Vowles ha consegnato ad Hockenheim a Valtteri Bottas mentre il finlandese era in caccia di Hamilton («mantieni la posizione») lo hanno sentito tutti. La versione ufficiale del team è stata che si è preferito non rischiare un.... botto, proprio nel giorno in cui Vettel si era autoeliminato, il mondo lo ha interpretato come un inequivocabile scelta a favore di Hamilton. Vallteri, invece, si ostina a difendere le sue chance nel mondiale. «Credo fermamente che io e Hamilton siamo ancora liberi di batterci come vogliamo», ha spiegato oggi nel pre-gara di Budapest.
«Ovviamente si vedrà caso per caso, ma non c'è nessun piano che al momento prevede che io abbia un ruolo subordinato». In inglese il termine che ha usato è stato “support role”, che per noi è quello dell'attore non protagonista. Anche perché in F1, a differenza che a Hollywood (perlomeno fino ad ora) non si assegnano altri oscar che non siano quelli per il miglior pilota e il miglior team.
«Siamo ancora alla pari», ha insistito il finlandese. «Questo è l'unico piano e rimarrà tale fino al termine della stagione. Ciò che è successo è che abbiamo perso tanti punti per diversi motivi, quindi già dopo il primo giro (ad Hockenheim, ndr) era chiara la scelta del team. Eravamo uno vicino all'altro, e loro volevano portare a casa quei punti. Sono convinto che avrebbero preso la stessa decisione anche se fossi stato io davanti».
Un ottimismo commovente. Bottas ha inoltre spiegato che non sapeva nulla del rischio di squalifica che pendeva sul compagno di squadra, e di non aver mai ricevuto istruzioni di non cedere troppo nel caso Hamilton fosse stato penalizzato: «per quello non ho cercato neppure di restare entro il secondo di distacco da Lewis, ero convinto che ormai fossimo padroni della scena».