Massimo Costa - XPB ImagesDovrebbero essere il macigno della bilancia, supportare a suon di risultati i loro capi squadra. Che invece, sono costretti praticamente dall’inizio della stagione, ad arrangiarsi. Chi fa da sé fa per tre, recita un antico proverbio che si applica perfettamente a Max Verstappen e Lewis Hamilton. E sì, perché Valtteri Bottas e Sergio Perez, per la prima volta in carriera ritrovatosi nel ruolo importante di compagno di team di un pilota in lotta per il titolo, hanno un rendimento troppo altalenante e raramente hanno strappato punti ai rivali Hamilton (per Perez) e Verstappen (per Bottas).
Mai come a Losail, le cosiddette seconde guide sono state lontane dai rispettivi compagni. Il finlandese, per via della penalità in cui è incorso assieme proprio a Verstappen, partiva davanti a lui. Una opportunità enorme per farsi valere. E invece, come spesso gli è capitato quest’anno, Bottas si è sciolto come un ghiacciolo buttato in un forno, Verstappen lo ha bruciato subito, allo spegnersi dei semafori. Perez invece, Hamilton lo ha visto nel momento dell’inno nazionale. Bottas soltanto a Istanbul ha concluso davanti all’olandese, quando ha vinto e il pilota Red Bull si è piazzato secondo. L’unica volta su venti gare disputate. Sette i punti tolti a Verstappen. Ma senza dubbio, il colpo grosso, seppure involontario, lo ha messo a segno a Budapest quando alla prima curva dopo il via è piombato sulla RB16B di Max costringendolo ad una gara difficile, con la monoposto “storta”, conclusa in nona posizione, e portando al ritiro Perez, foto sotto.
Perez invece, ha fatto il suo a Baku portando all’errore Hamilton alla staccata della prima curva dopo la ripartenza da bandiera rossa e in quell’occasione l’inglese della Mercedes non ha preso punti mentre il messicano ha vinto. Poco prima, Verstappen si era schiantato contro le barriere per l’esplosione del pneumatico posteriore. Anche a Montecarlo, Perez ha concluso davanti a Lewis, quarto mentre Hamilton ha terminato settimo mentre a Istanbul si è preso il terzo posto e il sette volte iridato ha visto l’arrivo in quinta posizione. Insomma, diciamo che il pilota scelto da Christian Horner per il 2021 si è dato da fare di più rispetto a Bottas, ma certamente ci si aspettava un supporto maggiore.
Entrambi sono stati insufficienti e se pensiamo al passato, non può non venire in mente il sostegno offerto in casa Ferrari da Rubens Barrichello a Michael Schumacher, da David Coulthard a Mika Hakkinen nel team McLaren, da Mark Webber a Sebastian Vettel in Red Bull o anche da Gerhard Berger ad Ayrton Senna nei tempi gloriosi della McLaren. I compagni di squadra dei suddetti piloti divenuti poi campioni del mondo, hanno potuto contare sull’appoggio di coloro con cui condividevano il box. Ecco, non si può dire lo stesso per Bottas e Perez.
Il finlandese si era dato da fare decisamente con più consistenza nel 2017 quando Hamilton se la giocava con la Ferrari di Vettel. Quell’anno, Bottas ha raccolto 305 punti, Vettel 312, mentre The Hammer ha trionfato con 363. La vicinanza di punti tra Valtteri e Seb è significativa. Oggi, Bottas ne vanta appena 203, Verstappen 343,5. Numeri che dicono tutto. Nel 2019 e 2020, Bottas è stato vice campione del mondo (senza rivali da combattere a parte Hamilton), ma quest’anno si è come spento, quasi sopraffatto dal talento di Lewis e dalle voci, poi confermate, del licenziamento a favore di George Russell. Veloce in qualifica, spesso quanto Hamilton, Bottas in gara è stato tante volte irriconoscibile in questo Mondiale. Probabilmente, è la sua stagione peggiore in carriera e a pagarne le spese è proprio Hamilton che, almeno fino ad ora, non ha seriamente potuto contare su di lui.
Perez ha preso uno dei sedili più complicati in F1, quello della Red Bull. Squadra che negli anni senza problemi ha più volte ammesso che punta solo e soltanto su Verstappen, costringendo un pilota dalle qualità enormi come Daniel Ricciardo a fare le valigie e a Daniil Kvyat di lasciare la Red Bull per tornare alla Toro Rosso nel 2015. Le ultime Red Bull sono state costruite su misura per Max e ne hanno pagato le conseguenze Pierre Gasly ed Alexander Albon. Una sfida durissima quella della convivenza con Verstappen, ma Perez l’ha accettata di buon grado portando tutta la sua grande esperienza.
Il confronto però, è stato piuttosto impietoso. Soltanto a Imola, in qualifica, è riuscito a stare davanti a Verstappen. Se andiamo a leggere la classifica generale, Perez ha 190 punti, solo 13 dietro a Bottas, ma il suo compagno ne conta 343,5. Insomma, c’è poco da fare: Verstappen e Hamilton disputano un altro campionato, i loro “soci” di box fanno certamente il possibile, ma sono troppo lontani. Chissà che tra Jeddah e Yas Marina non possano essere determinanti. Lo sperano Lewis e Max, soprattutto Wolff e Horner perché anche qui la partita è durissima con Mercedes e Red Bull divise da soli 5 punti. L’apporto delle seconde guide sarà più che mai fondamentale anche in questo caso.