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2 Ago [0:51]

Bottas e Grosjean nel mirino McLaren
A rischiare il sedile è Button

Massimo Costa

La pausa estiva della F.1 apre una serie di indiscrezioni che si aggirano sui media di vario genere. Bisogna fare una certa attenzione nel selezionare ciò che appare sui giornali esteri. Ricordiamo che proprio in questo periodo, un anno fa, cominciò a circolare su alcuni quotidiani tedeschi la possibilità che Kimi Raikkonen finisse alla Ferrari. Molti risero, poi sappiamo come è andata a finire. Ecco quindi che la prima notizia di mercato "agostiana" coinvolge Valtteri Bottas, guarda casa un altro finlandese. Il pilota Williams, lanciato da Toto Wolff ed ora seguito dall'ex iridato F.1 Mika Hakkinen, è molto appetito dalla McLaren che, con l'arrivo della Honda, sta iniziando a guardarsi attorno.

Con Mercedes, Red Bull, Ferrari che nel 2015 non proporranno novità per quanto riguarda i piloti, tutti confermati (dalle parti di Maranello non dovrebbero accadere terremoti riguardo il destino di Raikkonen molto gradito al responsabile tecnico James Allison che lo aveva in Lotus), è proprio la McLaren l'unico top team a scaldare il mercato. Perché non ha ancora confermato Jenson Button, sul quale sono piovute gocce di pioggia acida da parte di Ron Dennis, e il rookie Kevin Magnussen, cresciuto nel programma Junior del team di Woking. E che quindi difficilmente dopo un solo anno, nel quale si sta anche ben comportando, si presume venga cestinato.

È allora il sedile di Button a scottare. La Honda entra in F.1 per vincere fin da subito, o quanto meno per provarci, e non vuole certo fare la figura di Ferrari o Renault per quanto riguarda la competitività della power unit che fornirà alla Mclaren. Ecco dunque che servono piloti in grado non solo di saper gestire tutte le componenti extra guida (elettronica, gomme, diavolerie varie), ma anche saper pestare il pedale destro nella dovuta maniera, con continuità. L'esperienza di Button è certamente incomparabile, ma da diverse stagioni il pilota inglese vivacchia alternando brillanti risultati a scadenti prestazioni. Il solito Button, insomma, nulla di nuovo, benché la giustificazione della scarsa resa dela MP4/28 e della MP4/29 rappresenti un buon appiglio, che però non sembra commuovere troppo Dennis, un tipetto che di certo non si fa prendere dai sentimentalismi e va diretto al sodo.

Si è fatto un gran parlare di Romain Grosjean, per via del buon rapporto che lo ha da sempre legato ad Eric Boullier fin dai tempi del suo ritorno vincente in GP2 e poi al passaggio in Lotus dove ha ritrovato il team manager ex Dams. Ma gli inglesi della McLaren non sembrano particolarmente attratti dal pur talentuoso franco-svizzero. Sicuramente vedono meglio Bottas, un pilota dal carattere solido e freddo come gli altri finlandesi capitati sotto Dennis, vedi Hakkinen e Raikkonen. E non è un caso che il buon vecchio Ron preferisca uomini del nord Europa (anche per questo Magnussen dovrebbe stare tranquillo), o connazionali come David Coulthard, in quanto con i caratteri latini come Ayrton Senna e Alain Prost, seppur abbia certamente vinto tanto, ha trascorso non poche notti insonni.

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