Jacopo Rubino - XPB ImagesLa Racing Point è sotto attacco: Ferrari, McLaren e Renault (iniziatrice del reclamo nel GP di Stiria), chiedono sanzioni più severe dalla FIA per il caso brake ducts. E così hanno deciso di presentare appello contro il verdetto comunicato ieri mattina, che toglie 15 punti dalla classifica costruttori e impone una multa di 400 mila euro. A sua volta la scuderia di Silverstone potrebbe fare appello per ribaltare il giudizio, anche per una questione di immagine.
Per gli avversari il punteggio rimosso nel Mondiale potrebbe anche rivelarsi ininfluente, alla fine di questa stagione di Formula 1, ma soprattutto non piace che da qui in avanti le RP20 possano continuare a correre nella stessa configurazione: le prese d'aria posteriori sono state infatti considerate un progetto Mercedes, quando avrebbero dovuto essere disegnate in autonomia. E chissà che in appello non venga rivista anche la posizione dei campioni del mondo, per adesso "scagionati" nonostante la collaborazione sia evidente e mai smentita, perché ritenuta consentita dai diretti interessati.
"Che si parli di brake ducts è relativo, c'è un intero concetto alle spalle: è permesso o no copiare un progetto completo?", è la domanda sollevata da Mattia Binotto, team principal Ferrari. "Ma le due cose vanno separate. Sulle prese dei freni è chiarito che ci sia stata una violazione delle regole".
Molto duro Zak Brown (nella foto) della McLaren, che ha definito stronzate la tesi difensiva sostenuta in precedenza dalla compagine di Lawrence Stroll, tra cui l'essersi basata su immagini fotografiche per disegnare la vettura. Che sin dai test invernali era apparsa un clone della Mercedes W10 iridata dello scorso anno. "E chiaramente bisogna mettere in dubbio l'intera macchina, credo sia solo la punta del'iceberg", ha rimarcato il manager americano.
La replica di Otmar Szfnauer, team principal Racing Point, non si è fatta attendere: "Brown non è un ingegnere, non sa di cosa sta parlando. Sono sorpreso di quanto poco conosca le regole della F1". Il clima, insomma, sì è inasprito. E anche altre scuderie, come Red Bull, Alfa Romeo e Williams, sarebbero poco soddisfatte per la misura delle sanzioni.
Aggiornamento: la Williams si unisce all'appello
Anche la Williams si è unita a Ferrari, McLaren e Renault nella volontà di appellarsi alla decisione presa dalla FIA, ritenuta non abbastanza punitiva. La Racing Point, a sua volta, ha confermato di voler presentare ricorso ma per motivi ovviamente opposti: la sanzione ricevuta è ritenuta ingiusta.