Massimo CostaJean-Pierre Jabouille ci ha lasciato. Ricoverato dalla scorsa primavera, prima alla clinica Val d'Or a Saint Cloud e successivamente al centro Epidaure a La Celle Saint Cloud, nella zona di Parigi dove era nato 80 anni fa, è arrivata in serata la notizia che da tempo chi era vicino all'ex pilota di F1 francese temeva. Per il motorsport francese, un'altra perdita dolorosa dopo quelle di Patrick Tambay, scomparso il 4 dicembre 2022, e Philippe Streiff, 23 dicembre 2022.
Nato l'1 ottobre del 1942, laureato in ingegneria, Jabouille con quell'aria da perenne zio di tutti noi appassionati, nel 1976, dunque a 34 anni, aveva vinto il campionato europeo di Formula 2 dopo una lunga gavetta iniziata nel 1966 nella Coppa Renault Gordini. Successivamente, si è diviso tra le monoposto e le gare endurance. Nel 1974 si è piazzato quarto nella Formula 2 e proprio quella stagione è entrato in F1. Ha provato a qualificarsi nel GP di Francia con una Iso, ma non si è qualificato, e non ce la farà neanche al secondo tentativo, nel GP di Austria, con una Surtees.
Nel 1975 ha proseguito in F2 concludendo quinto, ma questa volta, con una Tyrrell, è riuscito a debuttare nel Mondiale F1 nell'unico tentativo di quell'anno. Nel GP di Francia si è qualificato 21esimo terminando in gara 12esimo. Nel 1976 è arrivatoo il titolo Formula 2, ma anche la pole position, con la Renault, alla 24 Ore di Le Mans. Nonostante non fosse più un ragazzino, il costruttore francese, considerando anche le sue capacità tecniche di ingegnere, lo ha voluto per il progetto F1 e sarà lui a portare al debutto in F1 la Renault spinta da un motore turbo. Una novità assoluta per la F1.
Nel 1977, Jabouille e la Renault partecipano a cinque Gran Premi, ma è durissima. Quattro ritiri e una non qualifica, in Canada. L'anno seguente, Jabouille è presente con la Renault in tutte le gare del campionato, miglior risultato il quarto posto a Watkins Glen, Stati Uniti. L'unica volta che conclude in zona punti (che all'epoca premiava i primi sei al traguardo). Il 1979 segna il salto in avanti della Renault e Jabouille, con René Arnoux come compagno di squadra, è grande protagonista in qualifica con quattro pole ed è sua la prima vittoria nella storia di un motore turbo avvenuta nel GP di Francia a Digione. Curiosamente, soltanto in due occasioni Jabouille vede il traguardo, a Digione appunto e a Rio de Janeiro (decimo), perché nelle altre gare è sempre costretto al ritiro per guasti tecnici, a parte a Hockenheim quando va in testacoda mentre era secondo.
Nel 1980, sempre con Renault, Jean-Pierre conquista altre due pole e quattro secondi posti in qualifica, vince a Zeltweg il GP di Austria, ma i guasti tecnici sono infiniti dovendo ritirarsi undici volte su tredici gare. E nel penultimo appuntamento in calendario in Canada, a Montreal, per la rottura della sospensione finisce contro il rail rimediando la frattura delle gambe. Nel 1981 rientra in soli sei appuntamenti con la Ligier Talbot, ma per due volte non si qualifica e quando ci riesce si ritira per problemi tecnici. Il GP di Spagna del 21 giugno segna la sua ultima apparizione in F1. In totale, Jabouille ha corso 49 Gran Premi, 56 le presenze, vincendone due e realizzando sei pole.
Chiusa la carriera in F1, Jabouille si dedica alle gare endurance correndo diverse volte la 24 Ore di Le Mans (pole con la Sauber Mercedes nel 1989) e nel 1990 entra a far parte del team Peugeot risultando due volte terzo nella maratona francese, nel 1992 e 1993 e in entrambe le occasioni il suo equipaggio è partito dalla pole. A 51 anni, decide di ritirarsi, rimanendo in ambito Peugeot e occupandosi dell'ingresso in F1 del costruttore francese che fornisce i motori alla McLaren. Ma con Peugeot chiude il rapporto nel 1995. Lo rivedremo in pista occasionalmente negli anni seguenti in qualche gara Gran Turismo.
Rimasto legato alla Renault, lo si è visto in varie manifestazioni al volante di quella F1 che ha portato alla vittoria nel 1979 e non mancava mai di far visita al paddock della F1 appena ne aveva l'occasione.