Jacopo Rubino - XPB ImagesIn nome del controllo dei costi, presto un'altra voce in Formula 1 sarà soggetta al congelamento dello sviluppo: l'attrezzatura utilizzata per i pit-stop. Non è un mistero che in questi anni le squadre abbiano investito molto, per "limare" anche solo pochi centesimi di secondo al momento del cambio gomme. Ma dal 30 settembre la FIA imporrà fortissime limitazioni per evitare che si prosegua su questa strada.
Già entro il 22 luglio i team dovranno fornire una descrizione dettagliata del proprio equipaggiamento: sarà consentito effettuare modifiche fino alla fine di settembre, avvisando i delegati tecnici della Federazione, dopodiché entrerà in vigore il blocco. Da quel momento, ma previa approvazione, si potranno introdurre soltanto piccoli aggiornamenti, ad esempio nell'adeguare i sollevatori idraulici alle differenti altezze da terra delle monoposto.
In passato l'idea di Liberty Media era di imporre un'attrezzatura standard, ma questo avrebbe costretto le squadre a uno sforzo economico aggiunto per l'acquisto di nuove componenti, come ad esempio i mozzi ruota, le pistole avvitatrici e i carrelli. Un paradosso. Si è così preferito bloccare lo sviluppo dei materiali esistenti, almeno per adesso.
"Utilizzando questo metodo, l'equipaggiamento per i pit-stop rimarrà sofisticato, ma le spese saranno limitate vista l'omologazione delle parti", sottolinea la proprietà della F1. E non dovrebbe venir meno la spettacolarità del momento, che sta nella sua rapidità:
il record appartiene alla Red Bull, che nella scorsa stagione in Brasile ha sostituito i pneumatici a Max Verstappen in appena 1"82. Merito di attrezzatura sempre più avanzata, certo, ma anche di meccanici che sono atleti a tutti gli effetti.