28 Set [19:21]
Ferrari, a Sochi qualche progresso:
il sesto posto di Leclerc è un segnale
Jacopo Rubino
Doveva essere un weekend in difesa, e lo è stato, ma la Ferrari ha salutato Sochi con un risultato migliore del previsto: il sesto posto di Charles Leclerc. "Era il massimo che potevamo ottenere", ha sottolineato il monegasco, che ha definito il suo ritmo "davvero niente male". È una piccola iniezione di fiducia, dopo il trittico Spa-Monza-Mugello che si è rivelato davvero impegnativo e ha fatto scivolare il Cavallino al sesto posto nel Mondiale Costruttori. Dove per ora resta, ma con qualche consapevolezza in più.
"Avevamo portato qui alcuni piccoli aggiornamenti aerodinamici. Niente di trascendentale in termini di prestazione, ma un passo nella giusta direzione di sviluppo", ha infatti ricordato il team principal Mattia Binotto. "In un campionato in cui i rapporti di forza a centro gruppo sono molto ravvicinati, basta poco per progredire. Dobbiamo continuare in questa direzione". Al Nurburgring, fra due settimane, dovrebbero arrivare ulteriori novità.
Va detto che a Leclerc, decimo in griglia, non è mancato un pizzico di fortuna: il suo Gran Premio di Russia poteva terminare anche subito, visto il contatto al primo giro con Lance Stroll in cui il canadese è andato ko. La sospensione anteriore sinistra della SF1000, invece, ha resistito. E i commissari, per il disappunto dell'alfiere Racing Point, hanno ritenuto di non applicare sanzioni.
"Da quel momento la mia performance è stata buona", ha spiegato Charles. "Nel primo stint sono stato competitivo con le gomme medie, sono riuscito a farle durare a lungo. Mi sono concentrato molto su questo, perché nelle simulazioni del venerdì avevamo notato del degrado. Ero frustrato per la qualifica, ma anche scattando più avanti non avremmo fatto più di così".
A mani vuote Sebastian Vettel, tredicesimo e invischiato nella lotta a metà gruppo. "Ho fatto il massimo ma non sono riuscito ad essere abbastanza veloce", ha ammesso il tedesco. "La mia partenza, dal lato sporco, non è stata delle migliori e così non mi sono potuto avvantaggiare degli incidenti e dei problemi altrui. Quando siamo ripatiti dopo la safety-car mi sono ritrovato nel traffico e ho fatto fatica a rimanere vicino alle vetture davanti a me". Una corsa difficile, anzi, "noiosa" come lui stesso l'ha definita.