28 Lug [16:51]
Format poco sportivo, calendario
con lunghe pause. La F2 va cambiata
Massimo Costa - XPB Images
Due mesi tra il primo e il secondo appuntamento stagionale. Un mese e mezzo tra la terza tappa e la quarta. Due mesi tra la quarta prova e la quinta. Due mesi tra la sesta e la settima trasferta 2021. E' un calendario che non piace a nessuno quello della Formula 2, unito a un format complicato che sembra essere costruito per accontentare soprattutto chi in qualifica dimostra di non essere un top driver. La riduzione delle trasferte stagionali (otto) e la disputa di tre corse a weekend, per un totale di ventiquattro, unita alla separazione dalla Formula 3 in quanto da quest'anno gli eventi delle due serie non si disputano negli stessi fine settimana, sta iniziando a creare non poche perplessità.
Si era detto che così facendo sarebbero stati ridotti sensibilmente i costi, ma alla prova dei fatti, secondo quanto abbiamo appreso dai team, il risparmio finale è infinitesimale. Diciamo che il tentativo degli organizzatori dei campionati F2 e F3 è stato ammirevole, ma la messa in pratica di tale format e calendario sta creando più di una perplessità. I lunghi periodi di inattività fanno dimenticare a tutti quel che era accaduto nelle gare precedenti e gli appassionati di certo si "scollegano" dalla serie. E poi, c'è quel format così poco sportivo, per cui si arriva al mezzogiorno della domenica senza aver capito chi è stato il reale protagonista del weekend. Non è certo una cosa positiva dal punto di vista mediatico.
Il format abituale della F2 e prima ancora della GP2, ha sempre previsto una gara 1 il cui schieramento di partenza si basava sul risultato della qualifica e una seconda corsa sprint con le prime otto posizioni di gara 1 invertite sulla griglia. Non il massimo, come abbiamo sempre detto, ma ormai ci si era abituati. La cosa che colpisce è che non vi sia mai stata la volontà di trovare lo spazio per far svolgere una seconda qualifica (come si verificava nel mondo Renault e ora con la Regional by Alpine pur inserita in weekend colmi di gare) o allungare la qualifica unica frammentandola in due turni, come accade in F4. E non si capisce perché, sempre per premiare coloro che meritano, non si prendano i secondi migliori tempi di ogni pilota per formare una griglia di partenza con valori acquisiti, come accade sempre in F4.
Va da sè che lo stesso problema riguardante il format cervellotico coinvolge anche la Formula 3, che ricalca in tutto e per tutto quanto avviene in Formula 2. Ma almeno in F3 il calendario è più continuo e la pausa più lunga è stata quella tra il primo e il secondo appuntamento, di una quarantina di giorni.
A volte, osservare quel che accade nelle serie minori, potrebbe essere una importante lezione sportiva...