3 Gen [16:20]
Giammaria e la scuola di
qualità costruita in Aci Sport
Massimo Costa
Una delle peculiarità della F4 Italia, molto invidiata dagli altri campionati nazionali della medesima categoria, è la presenza costante della Scuola Federale Aci Sport in ognuno degli appuntamenti in calendario. Vi è infatti, una vera e propria squadra di istruttori, ex piloti, che al termine della giornata agonistica, incontra tutti i piloti iscritti all’evento ed insieme visionano filmati, dati, errori, nonché viene permessa la visione del giro di chi ha realizzato la pole. Il direttore della Scuola Federale è Raffaele Giammaria, 44 anni, apprezzato pilota nelle formule (si ricordano due podi nella F.3000 Internazionale tra il 2003 e il 2004 sui circuiti di Montecarlo e Barcellona) e successivamente nelle gare Gran Turismo dove ha gareggiato praticamente in tutti i campionati di categoria, comprese la 24 Ore di Le Mans e la 24 Ore di Daytona, ed è stato campione italiano nel 2014. E’ lui che ci racconta come si svolge il lavoro della Scuola nei weekend di F4 Italia.
“Questa attività la svolgiamo dal 2005 quando c’era l’allora Formula Azzurra. Poi, nel tempo, le cose sono cambiate e con la Formula Abarth il programma prevedeva il track walk, gli incontri con i piloti a fine sessione e anche una vettura guidata da uno dei nostri istruttori che partecipava alle sessioni di prove per verificare direttamente in pista il comportamento dei vari giovani piloti e fornendo loro indicazioni di guida e di set-up. Dal 2014, con l’arrivo della Formula 4, abbiamo ulteriormente migliorato ogni aspetto, tra questi il diritto di acquisire i dati e il video di chi realizza la pole per mostrarlo agli altri piloti, cosa che è molto apprezzata. Abbiamo invece cancellato la possibilità di essere in pista con una nostra vettura”.
Nello specifico come si svolge il vostro lavoro nel fine settimana agonistico della F4?
“Facciamo il track walk, incontriamo i piloti dopo la qualifica e in questa occasione parliamo con loro della gara 3 dell’appuntamento precedente, prendendo spunti dai report della direzione gara e osservando gli onboard di chi ha commesso infrazioni, tutto questo per capire se i piloti hanno avuto la percezione degli errori commessi. Poi, discutiamo assieme di come si sono svolte le prove libere e analizziamo i dati della qualifica confrontando il giro di ognuno con quello della pole. E’ un incontro piuttosto lungo, che mediamente dura un paio di ore”.
Com’è lavorare, interfacciarsi, con dei giovanissimi piloti di 15-16 anni?
“Già dalla Formula Abarth, l’ingresso di team importanti ha portato piloti di grande valore. Ricordo all’epoca Marciello e Giovinazzi, anche se quest’ultimo per un solo appuntamento, poi con la F4 Stroll, Mick Schumacher eccetera. Sono ragazzi con cui parliamo la stessa lingua e l’asticella nel corso degli anni si è sempre più alzata, quindi andiamo su parametri più professionali. Ricordo recentemente piloti come Minì, Pizzi, Antonelli, che sanno leggere perfettamente la telemetria grazie all’esperienza maturata nel kart ad alto livello. Un tempo la telemetria non c’era nel karting”.
Il lavoro che svolgete nella F4 Italia lo si fa anche negli altri campionati di F4?
“No, non lo fanno tutti. In Germania c’era stato qualcosa del genere, ma è stato abbandonato. Ricordo che nel 2014 quando Gerhard Berger era per la FIA il responsabile delle categorie propedeutiche, rimase impressionato dal nostro lavoro. Eravamo a Imola e lui era presente perché c’era la F3 europea, la F4 era di contorno. Berger assistette ai nostri briefing con i piloti di F4 e decise di stabilire un protocollo FIA in cui era consigliato un tutoraggio sul nostro stile in tutti i campionati di F4. Ma direi che non è stato seguito anche perché Berger ha poi lasciato il ruolo che ricopriva”.
Vi sono altre attività che svolgete nel corso dei fine settimana di gara?
“Prestiamo consulenza in direzione gara aiutando le persone preposte nelle decisioni da prendere per particolari episodi che si verificano in pista o incidenti. E lo facciamo non solo per la F4, ma anche per le altre categorie che vi sono in quei weekend. Il ruolo della Scuola Federale è quello di aiutare Aci Sport e lo facciamo a tutto tondo. Devo anche dire che recentemente la Porsche ha richiesto i nostri istruttori per il proprio campionato italiano”.