8 Apr [16:08]
Giovinazzi, che peccato
Massimo Costa
È triste Antonio. Nella sua seconda occasione in F.1, ancora una volta a secco con le prove libere del venerdì causa maltempo (ma ormai lui è un esperto in questo...), Giovinazzi stava disputando una qualifica da nove in pagella. L'ingresso in Q2 era pressoché certo, l'italiano si stava migliorando ulteriormente e quando ormai la sua Sauber era "dritta" all'uscita della curva finale, gli è partita via senza avviso e come un pennello impazzito ha disegnato geroglifici sull'asfalto prima di impattare con violenza contro le barriere. La parte destra della sua Sauber è risultata distrutta. Giovinazzi non poteva credere di aver combinato un tale "casino". Era dispiaciuto per se stesso e per il team, ben consapevole di aver sporcato la giornata.
A Melbourne, a parte l'errore nel giro finale in qualifica (niente a confronto di oggi), era stato perfetto nel suo debutto improvvisato in F.1. Questa volta gli è andata male, la ruota posteriore destra è sempre meglio non metterla sul tappetino verde oltre i cordoli, e che poco prima aveva tratto in inganno anche Romain Grosjean. Lui, però, aveva evitato di colpire le protezioni. Peccato per Antonio che così non ha partecipato al Q2, dove se la poteva giocare con il compagno Marcus Ericsson mettendosi ulteriormente in evidenza.
Giovinazzi era anche arrabbiato con se stesso perché arriva da una annata in GP2 nella quale non ha mai sbattuto da solo (unico crash a Montmelò per un contatto con Sean Gelael). Non è quindi nel suo repertorio picchiare le monoposto che guida, e questo è bene tenerne conto. Quando si va al limite si rischia sempre e l'incidente di Giovinazzi a Shanghai non sarà catalogato come un banale errore di un debuttante, ma come un crash di un pilota che stava dando tutto se stesso per migliorare il proprio crono nel bel mezzo della qualifica.