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5 Set [17:58]

Giovinazzi in cerca di riscatto:
"L'errore di Spa mi ha insegnato molto"

Da Monza - Alessandro Bucci - Photo4

Antonio Giovinazzi, unico pilota italiano presente in griglia di partenza al GP d'Italia (otto anni dopo Jarno Trulli con team Lotus) si prepara ad affrontare la sua prima gara casalinga al volante dell’Alfa Romeo – Ferrari, consapevole di giocarsi buona parte del proprio futuro dopo l’incidente rimediato a Spa, episodio che ha chiuso mestamente una corsa sino a quel momento da incorniciare per il pilota pugliese, in zona punti grazie anche a due sorpassi molto aggressivi ed efficaci.

Smanioso di scendere in pista dinanzi al proprio pubblico Bon Giovi è determinato a regalare una bella prestazione ai suoi tanti supporter accorsi al tracciato brianzolo, con la speranza di centrare nuovamente la zona punti, impresa che manca al nostro dal GP d’Austria disputato nel mese di giugno (Giovinazzi chiuse decimo).
All’interno dell’hospitality dell’Alfa Romeo-Ferrari, pochi istanti prima della conferenza stampa dedicata ai piloti, Antonio ha risposto alle domande dei tanti giornalisti accorsi per carpire gli umori del pilota di Martina Franca in un momento così delicato ed importante per lui.

“Sono stato a Milano all’evento Ferrari e ho sentito l’affetto dei tifosi” -ha esordito Bon Giovi, rimarcando il supporto degli appassionati accorsi al GP d’Italia- “E’ il mio primo GP di casa a Monza e non posso far altro che fare bene per ringraziare gli appassionati. Certo, c’è maggiore pressione, ma anche tanti familiari e amici a supportarmi e quindi provo un mix di emozioni. Quello del GP d’Italia, tuttavia, resta un weekend da approcciare come gli altri”.

Tornando al Gran Premio del Belgio, Antonio ha riflettuto sull’errore commesso che lo ha privato di un finale a punti: “A Spa avevamo un ottimo passo, ero tra i piloti più veloci ed ero molto carico, ma all’ultimo giro le cose sono andate storte. Penso che la domenica in Belgio mi abbia fornito più esperienza e voglio godermi l’atmosfera del weekend di casa ora”.

Sulla pioggia di critiche ricevute dopo l’episodio di Spa, Antonio ha ribadito: “Le critiche ci saranno e ci sono sempre. Anche quando parlano bene di te, non solo quando parlano male. Non ci faccio troppo caso, vedo solo dove posso migliorare concentrandomi su me stesso. Con Vasseur è tutto ok e mi ha confermato che ho il massimo supporto da parte del team, per cui sono sereno. Ora devo solo portare punti a casa e sperare che la ruota giri per il verso giusto”.

Riguardo alla spada di Damocle che pende attualmente sul pilota pugliese, l’ex vice campione GP2 con Prema ha cercato di fare buon viso a cattivo gioco: “Ogni pilota in Formula 1 non ha la certezza di essere qui per 20 anni, questo sia chiaro. Già in F3 e F2 ho provato sensazioni simili a quelle attuali. Se non vincevo, l’indonesiano (Gelael senior ndr) avrebbe potuto prendere un altro pilota al mio posto. Quando disputavo le prove libere F1 in alcuni weekend del calendario sapevo già che mi giocavo il sedile dell’Alfa Romeo, per cui non dò mai niente per scontato, non ho mai avuto nulla facilmente e so che se faccio bene e sono veloce nessuno può togliermi il sedile”.

Giovinazzi non è mai stato un pilota timido in materia di sorpassi e sul tracciato unanimemente definito come 'l'università del motorsport', Antonio ha dato sfoggio di grande caparbietà: “Spa e Monza sono circuiti che si adattano bene ai sorpassi, anche se qui spero di partire più avanti avendo una gara tranquilla” ha confessato Antonio, tornando nuovamente sul weekend belga andato in archivio da nemmeno una settimana: “Se penso al Belgio, dopo il pit stop mi sono ritrovato in 14^ posizione in pista, ma sapevo di avere qualcosa in più rispetto a chi avevo davanti e ho iniziato a spingere rimontando. Su Ricciardo ho sfruttato la gomma più fresca e l’ottimo passo. Daniel mi ha lasciato lo spazio necessario e con lui si duella sempre molto bene e correttamente, ci tengo a sottolinearlo”.

La nuova power-unit Ferrari sembra convincere Antonio, apparso fiducioso anche circa il proprio miglioramento personale: “Le performance della nuova power-unit Ferrari sono simili a quella provata in precedenza e quindi nutro sensazioni positive. Come velocità siamo sempre molto vicini io e Kimi, nella prima parte di stagione mi è mancato il passo gara. Credo che aver saltato due anni non mi abbia aiutato, anche se domenica ero molto contento. Sto facendo dei progressi e mi manca un po’ d’esperienza e ricordo che per un pilota è impossibile essere sempre al 100%”.

Non è mancato il momento dedicato al rapporto con il più esperto compagno di squadra, Kimi Raikkonen. Antonio, da sempre grande estimatore di Iceman ha detto: “Avere Kimi come compagno di scuderia è un qualcosa in più. E’ un campione del Mondo e ha tantissima esperienza, non sbaglia mai e se la sua macchina è da ottavo posto, lui la mette lì. Mi sento privilegiato a lavorare con Raikkonen e forniamo feedback simili alla squadra, questo aiuta tutti”.

Interrogato sugli anni spesi al simulatore Ferrari, Antonio ha asserito di non avere alcun rimorso o rimpianto: “Non rimpiango niente dei due anni spesi al simulatore con Ferrari, posso solo ringraziare il team per tutte le opportunità che mi hanno offerto. Ho lavorato con i migliori ingegneri e con i migliori piloti al mondo, per cui non rimpiango di non essere stato un anno in più nella GP2. Ho colto una chance che Ferrari mi ha dato e si sa, con il senno di poi siamo tutti più bravi”.

La chiacchierata si è conclusa con un ricordo legato al weekend di Monza del 2016 dove Antonio con Prema stupì tutti vincendo partendo dal fondo in seguito a una buona qualifica vanificata da una penalità. “Al venerdì tornai in hotel a piedi perché ero davvero arrabbiatissimo. Dovevo smaltire la rabbia perché sarei stato in prima fila e dovetti partire ultimo in gara. Vincere recuperando tutte le posizioni a Monza, tuttavia, mi ripagò di tutto. Spero che questo weekend mi porti fortuna nel campionato di Formula 1”.
 
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