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3 Mar 2020 [15:12]

Haas, futuro in F1 non scontato:
"Vediamo come inizierà la stagione"

Jacopo Rubino - Foto XPB

La Haas potrebbe salutare la Formula 1 alla fine del 2020, se i risultati non fossero soddisfacenti. Ad ammetterlo è stato direttamente il patron Gene Haas, intervistato da Autosport in occasione della gara di Fontana della Nascar, altro fronte in cui è presente la sua realtà. E molto dipenderà dall'andamento delle prime gare in calendario.

"Voglio vedere come inizierà la stagione. Se avessimo un altro anno negativo, non giocherebbbe a favore", ha spiegato l'imprenditore americano, che ha deciso di lanciarsi nel motorsport per promuovere la sua azienda di macchine utensili. Con una sottolineatura: "Non sto dicendo che non proseguiremo, va valutato. Correre per altri cinque anni sarebbe un grande impegno".

Quello alle porte sarà il quinto campionato della Haas in F1, che ha esordito nel 2016 sfruttando una strettissima collaborazione con la Ferrari. Dopo uno splendido 2018, chiuso al quinto posto nel Mondiale, la scorsa stagione è stata invece la più difficile, influenzata da una vettura che ha mostrato delle lacune progettuali rimaste irrisolte.

I test invernali di Barcellona lasciano però qualche dubbio sul potenziale per il 2020: a livello di prestazione assoluta la scuderia statunitense è stata la più lenta, con Romain Grosjean che non è andato oltre il tempo di 1'17"037 (usando però gomme di tipo C4), e quella con il minor numero di giri effettuati, 649. L'Alfa Romeo, penultima, ne ha messi assieme 735, quasi 100 in più. Gene Haas mantiene però la calma: "Siamo a metà gruppo, la buona notizia è che non eravamo troppo indietro rispetto alla Ferrari, anche se la Ferrari non era comunque sempre al vertice della classifica".

L'incertezza di mister Haas per il futuro è data inoltre dalla rivoluzione regolamentare prevista per il 2021, che sarà sia tecnica che sportiva, ad esempio con l'introduzione al budget cap fissato a 175 milioni di dollari. A suo parere, comunque troppi per livellare davvero le forze in griglia: "Molte squadre operano con un quarto di quel limite", ha evidenziato. Ci sono tanti cambiamenti in atto in F1, bisogna davvero chiedersi se varrà la pena spendere. So che tutti pensano che le novità siano positive, ma sono molto costose".

"A livello economico la F1 non ripaga, posso dirlo. Questo modello di business non aiuta le squadre più piccole, sette team ricevono il 30 per cento dei guadagni. Almeno nel nostro caso, solo un terzo dei nostri costi viene finanziato. È uno sport difficile, di poco beneficio a chi non sta nelle prime quattro o cinque posizioni".

Meglio sperare che Gene Haas non decida di gettare la spugna: sarebbe un brutto colpo per l'intero Circus, che perderebbe l'unica squadra entrata negli ultimi dieci anni partendo da un foglio bianco.
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