25 Mar [12:02]
Haas, le pistole fan cilecca
Punti pesanti lasciati a Melbourne
Antonio Caruccio - Photo 4
Il team Haas è stato senza dubbio la grande sorpresa del GP di Australia. Lo è stato dal punto di vista della performance, perché dopo i promettenti test invernali, la compagine americana si era dimostrata fin da subito competitiva in qualifica. E lo è stata anche in gara, perché fino al doppio ritiro, le vetture Made in Italy erano in lotta per un podio virtuale. Già al termine delle qualifiche, un sesto ed un settimo tempo sembravano un risultato clamoroso, con Kevin Magnussen e Romain Grosjean promossi in terza fila grazie anche alla penalità di Daniel Ricciardo, reo di non aver rallentato con la bandiera rossa durante le prove libere.
Al via, il danese è stato autore di una partenza eccezionale, che lo ha portato addirittura ad attaccare all’esterno della prima curva Max Verstappen, portandosi in scia alle Ferrari ed alla Mercedes di Lewis Hamilton. Nonostante un passo gara inferiore all’olandese, che pur aveva pneumatici meno performanti montando le soft, la Haas ha avuto una maggior velocità di punta, tant’è vero che il baby fenomeno di casa Red Bull ha faticato non solo a tentare un sorpasso, ma anche a restare dietro alla Haas di Magnussen, finendo in testacoda già al decimo giro.
Da quel punto, forse per lo stress agli pneumatici, Kevin non è riuscito a mantenere lo stesso passo, facendosi rimontare lentamente da Grosjean che aveva in scia Ricciardo. Poi, il dramma al 22° giro. Entrati ai box per togliere le ultrasoft, sulla vettura del danese non è stato avvitato il dato della posteriore sinistra. Poco dopo rientra anche Grosjean, ma si ferma in percorrenza di curva 2, con l’anteriore, sempre sinistra, che non era avvitata. Un peccato perché, oltre ai 10 mila euro di multa comminati dalla federazione per unsafe release sono venuti a mancare punti importanti.
Coi se e coi ma non si fa la storia, ma senza questo problema, derivato dalla ricerca di una componentistica sempre più raffinata per lesinare sul peso e sulla velocità delle operazioni ai box, non solo Hamilton avrebbe vinto la gara davanti a Raikkonen e Vettel (non sarebbe scattata la VSC e tutto quel che ne è conseguito), ma le Haas avrebbero entrambe chiuso in Top-5, davanti a McLaren, Renault e Red Bull, che invece hanno goduto proprio del ritiro delle vetture americane costruite a Varano de’ Melegari, in Dallara, per conquistare punti importanti.
Un peccato perché nel corso della stagione la Haas ha dimostrato come fatichi a portare nuovi aggiornamenti, e che dunque i punti persi in Australia peseranno sulla classifica finale. Di certo comunque, già dal prossimo appuntamento in Bahrain, Haas può contare sulla velocità del propulsore Ferrari, oggetto chiave anche nella configurazione del GP di Cina. Da Barcellona però, arriveranno gli sviluppi delle altre squadre, che potrebbero vedere Grosjean e Magnussen risucchiati nel gruppo, sempre che non si provveda al più presto per stare al passo con gli avversari.