Massimo Costa - XPB ImagesLewis Hamilton ha confidato al website tedesco Auto Motor und Sport tutti i suoi timori relativi al Covid, che proprio un anno fa lo aveva colpito costringendolo all'isolamento per diversi giorni e a saltare il GP di Sakhir 2020: “Per me la pressione maggiore viene dalla pandemia e non da quel che accade in pista. L’isolamento e l'insicurezza nel relazionarsi con le persone fanno una differenza monumentale. L’anno scorso la stagione è stata più compatta e il periodo difficile è durato solo sei mesi, ora è diverso. Quest'anno le regole sono state leggermente allentate in alcune aree, ma è facile essere negligenti e mettersi nei guai".
Hamilton ha proseguito: "Il mio modo di relazionarmi con gli altri è cambiato, mi tengo a distanza da tutti e trattengo il respiro quando le persone mi sono intorno. Vivo con una paura costante del virus, la prima metà di stagione è stata una delle esperienze più dure che abbia mai affrontato. Finalmente mi sento meglio, ma ho dovuto lottare molto concentrandomi sul programma di recupero e sull'allenamento, ho usato tecniche di respirazione e corso quasi ogni giorno. Grazie a un allenamento più intenso, non ho più avuto problemi nelle gare più calde dopo la pausa estiva”.
“Alle persone accanto a me non importa se perdessero un giorno di lavoro, ma per noi piloti sarebbe decisivo. Vedo altri atleti che appaiono molto rilassati, e sembrano non aver particolari problemi se capitasse loro qualcosa. Per me è tutto molto strano. Bisogna sempre tenere a mente ciò che sta succedendo. Fortunatamente la maggior parte degli incontri sono via Zoom e a casa vivo da solo”.
La battaglia Mondiale con Verstappen"Io devo essere quello intelligente..."Lewis ha poi parlato del duello con Max Verstappen: “Quello con Max è speciale. In carriera ho già combattuto contro dei campioni del mondo e tutti i duelli sono stati unici a modo loro. La Mercedes W12 è difficile da configurare, Toto Wolff chiamava la nostra macchina una ‘diva’. Ora la nostra auto è una ‘diva mostruosa’. In Brasile finalmente, la macchina era esattamente dove volevo che fosse e questo punto lo abbiamo raggiunto solo una o due volte quest’anno”.
Si è tanto parlato della manovra del suo rivale a San Paolo: “Se mi fossi comportato come Max, rimanendo sul gas, come sarebbe andata a finire? Non mi sento grande o troppo bravo per evitare una rissa, devo essere quello intelligente. A volte si può perdere punti, ma ho 2mila dipendenti dietro di me. Danneggiare l’auto potrebbe costare a tutta la squadra il bonus nei pagamenti di fine anno. E poi ci sarebbe da riparare l'auto danneggiata”.
Hamilton ha poi speso ottime parole sul suo futuro compagno di squadra George Russell: “È super talentuoso e c'è già molto rispetto reciproco. Sarà sicuramente veloce e vorrà vincere. Come mio compagno di team, vorrei fosse il prossimo britannico a vincere il Mondiale quando io non sarò più competitivo. Spero che il nostro rapporto in squadra sia positivo, da quando passeremo il tempo con gli ingegneri, fino alla visione dei dati o di come si guida in pista".