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15 Nov [14:05]

Hamilton leggenda, Vettel strepitoso
La lezione dei "vecchi" ai giovani

Massimo Costa - XPB Images

“Mangerò una zuppa è berrò un po’ di vino. Non sono mai uscito in questi mesi per via della bolla in cui eravamo tenuti". Potrebbero sembrare le parole di un qualsiasi cittadino preoccupato dal Covid-19, invece no. A parlare così è stato la leggenda Lewis Hamilton che ha spiegato come festeggerà la conquista del settimo titolo mondiale e la vittoria nel pazzesco Gran Premio di Istanbul. In questi mesi, Hamilton si è imposto un regime di vita quanto mai frugale, attentissimo, per evitare di rimanere contagiato dal Coronavirus e quindi saltare qualche gara.

Lui, uomo di mondo, abituato a viaggiare da un continente all'altro, si è concesso qualche breve vacanza al mare, ha partecipato alla protesta Black Lives Matter di New York, e poco ancora. Poi ha aggiunto: "Mi sento come se stessi iniziando ora la mia carriera", forse per mettere a tacere le voci, tra l'altro da lui attivate dopo le sue parole dette a Imola ("Non so cosa farò il prossimo anno"), non dimenticando il suo attivismo politico: "Dobbiamo portare avanti il messaggio anti-razzista. E poi voglio aiutare F1 e a Mercedes verso un percorso di di maggiore sostenibilità. Vorrei avere un ruolo di questo genere in prospettiva”. E infine ha concluso così: "Da ragazzo sogni questi momenti, poi la realtà va oltre. Spero di poter essere di ispirazione a tanti bambini. A inizio gara, ero dietro a Seb e pensavo di non poterla vincere, poi ho tenuto la testa giù, ripreso ritmo e la gara si è riaperta”.

Una leggenda insomma, un pilota capace di trasformare corse che sembrano perdute in vittoria. Una passione incrollabile per il motorsport, tanta fede, tanta rabbia tenuta a lungo in corpo. E adesso, eccolo qua a festeggiare, con una modesta zuppa serale, il settimo titolo iridato raggiungendo, pareggiando, i mondiali vinti da Michael Schumacher. Vorrà veramente mettere il punto alla sua infallibile carriera Hamilton? Non pensiamo proprio, la voglia c'è ancora, e tanta, e la possibilità di fregiarsi tra un anno dell'ottavo campionato del mondo, divenendo così un imprendibile cannibale, recordman assoluto tra titoli, gare e pole, è decisamente allettante. La Mercedes anche nel 2021, con i regolamenti congelati per via del Covid-19, godrà di indubbia superiorità nei confronti degli avversari. Una occasione da non buttare. A Istanbul, Hamilton ha commesso qualche errore nei primi difficilissimi giri di gara, con pista molto bagnata ed eccessivamente scivolosa. Ha avuto tanta pazienza, ha recuperato e alla fine ha messo il proprio sigillo anche nel GP turco.

Secondo posto per un fantastico Sergio Perez con la Racing Point-Mercedes. Come Lewis, ha scelto di fare un solo pit-stop ed è stata l'opzione corretta che lo ha portato sul podio per la prima volta nel 2020. E primo podio stagionale anche per un brillantissimo Sebastian Vettel. Ci si chiedeva se sarebbe mai uscito dal tunnel in cui si era ficcato da diversi mesi, ebbene nella gara più complicata della stagione, Vettel non ha sbagliato nulla laddove tutti hanno commesso errori. Una partenza favolosa, da 12esimo a quarto in due curve, poi un passo elevatissimo. Ha perso tempo ai box per un secondo pit-stop non perfetto, è stato superato dall'arrembante compagno di squadra nel finale, ma Charles Leclerc, troppo precipitoso, ha sbagliato la penultima curva dopo aver passato anche Perez e lui lo ha fregato prendendosi il terzo posto. Vettel ha dimostrato a tutto il mondo che non è poi da buttare via, che se si "mette a posto" è ancora capace di fare grandi cose.

Leclerc, dopo aver rimediato 1"5 da Vettel in qualifica, nei primi giri di corsa appariva inguardabile, lento, lontanissimo dalle prime posizioni. Ha saputo recuperare, ha sbagliato, non si è dato per vinto ed ha alzato il proprio ritmo. Passato Vettel, salito in terza posizione, ha provato ad andare a prendere Perez, ma un giro sì e uno no, commetteva errori. Quando finalmente ha raggiunto il pilota della Racing Point, lo ha superato con grinta, ma alla prima staccata è arrivato lungo e da secondo è finito quarto a pochi metri dal traguardo. Che beffa. L'altro grande atteso, Max Verstappen, in una gara che pareva fatta per il suo talento, ha invece tradito le aspettative. Pessima partenza, grave errore nei primi giri quando andava all'attacco di Perez, poi altre sbavature qua e là, tra cui un pit-stop chiamato dalla Red Bull troppo tardi. Deludente.

E non è un caso che nel GP più pazzo dell'anno, sul podio siano saliti Hamilton, Vettel (11 mondiali in due) e Perez, ovvero piloti molto esperti, che hanno saputo gestire i nervi da campioni. Un insegnamento per Leclerc e Verstappen, precipitosi e arruffoni.

Bravo anche Carlos Sainz, attento e veloce tanto da raggiungere la quinta posizione con la McLaren-Renault. Delusione per Lance Stroll. Il poleman ha comandato il Gran Premio con grande capacità nei momenti più difficili, quando la pista era molto bagnata. Il secondo pit-stop il suo team Racing Point lo ha chiamato tardi, e dopo non è più andato arrivando nono. Il suo compagno Perez, ha fatto una sola sosta ed è stata la scelta migliore, peccato che non sia stata anche quella per il canadese che meritava molto di più.

Occasione persa per la Renault, con Daniel Ricciardo che ha subito urtato il compagno di squadra Esteban Ocon, poi nuovamente colpito da Valtteri Bottas. Per i due piloti della futura Alpine, una gara difficile. E Bottas? Pareva un pilota al debutto. Non si contano i testacoda di cui è stato protagonista, un pessimo modo per concedere il titolo al compagno di squadra. Non pervenuti i piloti Alpha Tauri. Notevole la prima parte di gara di Kevin Magnussen, risalita in zona punti, poi rovinata da un pit-stop disastroso, con ruota male agganciata. Occasione persa per inventarsi qualcosa da Alfa Romeo, la stessa Haas e la Williams, con George Russell poco incisivo e Nicholas Latifi semplicemente imbarazzante.

Domenica 15 novembre 2020, gara 

1 - Lewis Hamilton (Mercedes) - 58 giri
2 - Sergio Perez (Racing Point-Mercedes) - 31"633
3 - Sebastian Vettel (Ferrari) - 31"960
4 - Charles Leclerc (Ferrari) - 33"858
5 - Carlos Sainz (McLaren-Renault) - 34"363
6 - Max Verstappen (Red Bull-Honda) - 44"873
7 - Alexander Albon (Red Bull-Honda) - 46"484
8 - Lando Norris (McLaren-Renault) - 1'01"259
9 - Lance Stroll (Racing Point-Mercedes) - 1'12"353
10 - Daniel Ricciardo (Renault) - 1'35"460
11 - Esteban Ocon (Renault) - 1 giro
12 - Daniil Kvyat (Alpha Tauri-Honda) - 1 giro
13 - Pierre Gasly (Alpha Tauri-Honda) - 1 giro
14 - Valtteri Bottas (Mercedes) - 1 giro
15 - Kimi Raikkonen (Alfa Romeo-Ferrari) - 1 giro
16 - George Russell (Williams-Mercedes) - 1 giro

Ritirati
Kevin Magnussen
Romain Grosjean
Nicholas Latifi
Antonio Giovinazzi 

Il campionato piloti
1.Hamilton 307; 2.Bottas 197; 3.Verstappen 170; 4.Perez 100; 5.Leclerc 97; 6.Ricciardo 96: 7.Sainz 75; 8.Norris 74; 9.Albon 70; 10.Gasly 63; 11.Stroll 59; 12.Ocon 40; 13.Vettel 33; 14.Kvyat 26; 15.Hulkenberg 10; 16.Raikkonen, Giovinazzi 4; 18.Grosjean 2; 19.Magnussen 1.

Il campionato costruttori
1.Mercedes 504; 2.Red Bull-Honda 240; 3.Racing Point-Mercedes 154; 4.McLaren-Renault 149; 5.Renault 136; 6.Ferrari 130; 7.Alpha Tauri-Honda 89; 8.Alfa Romeo-Ferrari 8; 9.Haas-Ferrari 3.
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