10 Mag [9:16]
Hamilton, lo stop F1 come ricarica:
"Ho ancora più energia e motivazione"
Jacopo Rubino - XPB Images
È rimasto relativamente silenzioso, durante questa "quarantena" della Formula 1, ma ora Lewis Hamilton lo dice: "Sono ansioso di tornare in pista, mi manca davvero". Il campione del mondo in carica ha cercato di trarre beneficio da questo stop: si è dedicato alla preparazione fisica ("mi sento più in forma che mai"), a conversare con gli amici, addirittura a imparare la lingua francese. "Per certi versi è stato una benedizione, fa apprezzare meglio le cose che ami. Questo mi ha dato ancora più energia e motivazione nel lavorare con il team", ha raccontato il britannico in una videointervista realizzata dalla stessa Mercedes. Niente corse online al simulatore, a differenza dei colleghi più giovani, anche se con Charles Leclerc e Pierre Gasly ha giocato a Call of Duty, famoso "sparatutto".
Il vero campionato 2020, quando partirà, vedrà la sua Freccia d'Argento nel solito ruolo di favorita. I test invernali a Barcellona, unica occasione in cui abbiamo visto in azione le nuove monoposto, dicevano questo. Ma Hamilton avverte: "Le gare sono le gare, credo che nessuno di noi abbia realmente avuto il tempo di tirare fuori il massimo potenziale delle auto. Per questo sono impaziente all'idea di cominciare".
Significherà però correre a porte chiuse, misura basilare ai tempi Coronavirus. "Per noi sarà un po' come una giornata di prove, forse anche peggio. Ai test di Barcellona non sono presenti tanti spettatori, ma qualcuno comunque c'è. Questa volta le tribune saranno deserte", afferma Hamilton. Non sarà la stessa cosa, soprattutto ripensando alle standing ovation ricevute dopo ogni vittoria nel Gran Premio di casa. "In tutto il mondo, in tutti i circuiti dove andiamo, più pubblico c'è e migliore diventa l'atmosfera. Silverstone e Monza ci sono per questo, sarà tutto molto vuoto", spiega. "Ma di bello ci sono i messaggi che ricevo da tutto il mondo, da persone che soffrono perché non possono seguire lo sport. Questo dimostra quanto sia un aspetto significativo nella vita della gente".
Hamilton ha anche rivelato di aver considerato l'idea di un periodo sabbatico: "Negli ultimi cinque anni ho pensato che sarebbe stato un bene per la mia mente e il mio corpo, ma non credo che sia positivo restare fermi un anno, per atleti al massimo livello. La tecnologia avanza a un ritmo velocissimo, bisogna rimanere al passo". Ma l'attuale pausa forzata, ovviamente inattesa, è servita proprio per ricaricare le batterie.