Mattia TremoladaPrima G-Drive, poi Daniil Kvyat e infine SMP Racing. Piloti e squadre russe hanno fatto fronte comune, dicendo no all’imposizione della FIA di non usare la bandiera nazionale russa e di correre in qualità di piloti neutrali sotto la “bandiera FIA”. Il primo a respingere tale opzione è stato Roman Rusinov, patron e pilota del team G-Drive, che sponsorizzava due LMP2 del team Algarve Pro Racing. Rusinov si era subito schierato, definendo i provvedimenti presi dalla FIA come “discriminatori” e ritirando G-Drive dalle competizioni internazionali, seguito a ruota da Kvyat, che avrebbe dovuto essere uno dei piloti del team russo nel WEC.
Oggi è poi stata la volta di SMP Racing, società che fa capo a Boris Rotenberg. Quest’ultimo è amico intimo del Presidente Vladimir Putin e già il 22 febbraio, prima dello scoppio della guerra, aveva subito sanzioni dal governo del Regno Unito, che gli aveva vietato l’ingresso nel paese e congelato tutti i beni, insieme a quelli di altri due oligarchi, Gennady Timchenko e Igor Rotenberg.
SMP, che ha sempre utilizzato delle livree rosso-bianche-blu ispirate ai colori della bandiera russa, cosa non permessa nelle competizioni FIA nel 2022, ha annunciato che nessuno dei piloti da loro supportati prenderà parte a competizioni internazionali, sottolineando come “firmare il documento predisposto dalla FIA sarebbe sostanzialmente la dimostrazione di una presa di posizione politica per gli atleti”.
Nello stesso comunicato SMP ha quindi confermato lo stop dei propri piloti, a cominciare dal kartista Vladimir Ivannikov, proseguendo per Nikita Bedrin, campione rookie della Formula 4 Italia e tedesca e tra i favoriti al titolo 2022, ma anche Irina Sidorkova, che pure avrebbe corso gratuitamente nella W Series.
Niente debutto in Formula Regional by Alpine per Kirill Smal, vincitore di una corsa in Formula 4 Italia nel 2021, mentre Alexander Smolyar aveva già preso parte ai test pre-stagionali di Formula 3 con una livrea priva di sponsor, e lascerà quindi un sedile libero al team MP Motorsport. Anche Sergei Sirotkin rimarrà fermo, come già successo in realtà nel 2021, mentre non si fa cenno al destino di Robert Shwartzman.