Jacopo Rubino - XPB ImagesFra 1,5 e 2 milioni di euro: è il "costo" di ogni Gran Premio saltato per l'AlphaTauri, in questa stagione di Formula 1 tenuta in sospeso dal Coronavirus. Le cifre sono state svelate dal team principal Franz Tost, in base alle stime degli esperti contabili della squadra faentina. La situazione situazione resta gestibile per qualche settimana, come spiegato dal manager austriaco a Motorsport.com, poi si farebbe dura: "Se partissimo a luglio, ci ritroveremo con un occhio nero. Altrimenti le cose diventeranno parecchio critiche. Non avere introiti sarebbe un disastro". Il discorso vale un po' per tutti, anche se le scuderie maggiori hanno ovviamente le spalle più larghe.
La Williams, la compagine più pericolante (aiutata però dal
recente intervento di Michael Latifi, padre di Nicholas), ha un assoluto bisogno che il Mondiale cominci. Il modello di business si basa sull'essere in pista. "Siamo fra i pochi veri team indipendenti rimasti, non abbiamo il sostegno di cui dispone la maggioranza dei nostri avversari. Per noi correre quest'anno è fondamentale", ha sottolineato Claire Williams a Sky UK, specificando: "Quando ci saranno le condizioni di sicurezza".
Con uno stop a oltranza, i prossimi bonus distribuiti da Liberty Media rischiano di essere davvero esigui, paragonati agli standard. Sempre che i padroni americani non contribuiscano in forma diretta. Anche l'organizzazione della F1 non è però immune alle conseguenze del COVID-19, avendo congedato parte dello staff nelle due sedi in Gran Bretagna.
Non ci sembrano quindi giuste le dichiarazioni rilasciate da Bernie Ecclestone e da Max Mosley, rispettivamente ex padrone del Circus ed ex presidente FIA. Secondo loro il campionato 2020 andrebbe cancellato, dimenticando che restare fermi può avere un prezzo altissimo. Legittimo che Liberty spinga per iniziare, chiaramente seguendo le precauzioni per la salute degli attori coinvolti, e con enormi ostacoli da superare. Le opinioni di Ecclestone e Mosley godono ancora di risonanza mediatica, ma sono pur sempre espresse da chi non è più al ponte di comando.