10 Nov [17:07]
I track limits hanno stancato
e nei punti clou vanno cancellati
Massimo Costa - XPB Images
Il rigetto del ricorso presentato dal team Haas dopo il GP di Austin riguardo le possibili infrazioni relative ai track limits commessi in particolare dai due pioti della Williams alla curva 6, e che in caso di penalità avrebbe consentito a Nico Hulkenberg di entrare in zona punti occupando la nona posizione, la dice lunga su come questa regola sia decisamente complicata nel riuscire a metterla perfettamente in atto. Quando la FIA, o chi per essa, risponde che le immagini alla suddetta curva non permettevano una visione chiara e corretta della situazione, risalta subito l'inadeguatezza della situazione.
Quando, come a Spielberg, le segnalazioni dei track limits superano il centinaio, e stiamo parlando di piloti di F1, è ovvio che il problema è a monte, ovvero nella conformazione di alcune delle zone che portano i piloti a sfruttare al limite, e appunto oltre, ogni millimetro del tracciato. Noi siamo drastici: se è così impossibile riuscire a mantenere i piloti nella linea ideale in alcune curve, tanto vale togliere questi antipatici track limits. Non ovunque, sia ben chiaro, ma solo in quei punti particolarmente difficili da decifrare. Che poi, va detto, non è che chi va oltre la linea migliori i propri tempi, fatto che conferma che la punizione viene inflitta a prescindere.
Attenzione, perché il discorso non coinvolge solo la F1, ma anche tutte le altre categorie. Per il bene del motorsport, non si possono perdere ore per verificare chi al millimetro ha superato la linea del track limits, ed è inaccettabile aspettare ore e ore una classifica finale, ripetiamo, di qualsiasi categoria, per un problema che potrebbe essere agevolmente evitato. Se un dente è malato, va tolto, quindi invece di trasformare i commissari sportivi in vigili zelanti alla tedesca, alleggeriamoci di questo peso cancellando, o spostando ancora di più verso l'esterno, quella fatidica linea bianca.