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27 Mag [13:41]

INTERVISTA A ENRICO TOCCACELO
"Adesso inizia il ciclo
delle mie piste preferite

Romano, classe 1978, grande ammiratore di Fisichella, con cui condivide la fede calcistica per la Maggica di Totti. Lui, Enrico Toccacelo, è uno dei protagonisti dello Show Grand’Italia che sta andando in scena sul palcoscenico della F.3000 Internazionale. Dopo tre round il bilancio parla chiaro: una pole e tre secondi posti, dietro al connazionale Vitantonio Liuzzi. Una sorta di "Attenti a quei due", che da qui alla fine del campionato ci riserverà un duello avvincente tutto tricolore. La carriera di Toccacelo ha inizio coi kart, dove nel periodo che va dal 1988 al 1994, consegue 35 vittorie ed 1 Campionato Regionale. Poi nel ’96 vince la selezione nella Formula Campus Autosprint Renault e l’anno dopo partecipa al Campionato coi colori del settimanale italiano, conseguendo una vittoria e piazzandosi 4° a fine stagione. Nel 1998 esordisce in F.3 e nel ’99 disputa la stagione con Ravarotto, classificandosi 3° e conquistando ben 5 vittorie e 6 pole. Il 2000 lo vede emigrare in Germania, nella F.3 locale con la Prema dove centra 1 vittoria e 3 pole. L’anno successivo, un po’ travagliato, divide i suoi impegni tra Superturismo e F.3 russa, per poi debuttare nel 2002 nella Formula 3000 Internazionale con Coloni. Malgrado sia alla sua prima stagione nella categoria, Toccacelo dimostra subito di avere il piede pesante sia in qualifica che in gara ed all’Hungaroring conquista un secondo posto che si trasforma in vittoria grazie alla squalifica di Enge. Nel 2003, il romano, approda alla corte di David Sears, ma la monoposto della Supernova risulta un po’ al di sotto delle aspettative proprio nella seconda parte della stagione, quando Toccacelo è secondo in classifica dopo aver conseguito una vittoria, un secondo e due terzi posti in cinque gare. Il 2004 vede ancora una volta il pilota capitolino vestire i colori di una nuova scuderia, la BCN Competicion di Enrique Scalabroni, con i risultati che tutti sappiamo.

"Abbiamo iniziato nel migliore dei modi. Già nella prima gara ad Imola riuscivo a tenere il passo di Liuzzi; poi a Barcellona, partendo dalla pole, ho perso la posizione al via e a causa di problemi al cambio non sono riuscito a mantenere il ritmo del battistrada. A Monte Carlo, invece sono andato forte, con entrambi i set di gomme. Purtroppo c’è stato un inconveniente al pit-stop che mi ha fatto perdere 4-5 secondi e tutto quello che avevo recuperato nel giro antecedente il rientro, è sfumato. Se tutto fosse andato per il meglio, non dico che avrei sicuramente preso la testa, ma per lo meno mi sarei trovato vicinissimo a Liuzzi e avrei cercato di metterlo sotto pressione".

- E’ un campionato apertissimo, dove sarà importante giocare di strategia?

"Col nuovo punteggio, devi portare a casa il massimo dei punti cercando di arrivare sempre e se è il caso devi limitare i danni. Questi tre secondi posti vanno bene perché se guardiamo la classifica sono a soli 8 punti dalla vetta; basta una defaillance della concorrenza ed una vittoria da parte mia che balzerei al comando. Sicuramente ho di fronte un binomio Liuzzi-Arden che attualmente non sta sbagliando nulla. Loro sono quelli da battere e non sarà certamente facile, ma essendo conscio di guidare una vettura molto competitiva, sono ottimista. Anche perché dopo questi secondi posti, è giunta l’ora di salire sul gradino più alto del podio. Soprattutto in virtù del fatto che andremo a correre su piste che mi piacciono molto come il Nurburgring, Silverstone, Spa e l’Hungaroring".

- Tra gli esordienti della categoria, chi ti ha colpito?

"Josè Maria Lopez, un pilota molto veloce".

- Si parla molto della nuova GP2. Come ti auguri che sia?

"A mio avviso dovrebbe restare vicino alla F.1, sono scettico riguardo all’inserimento di qualche gara nel Super Racing Weekend, come si vocifera. Per lo meno le nostre corse sono trasmesse sul circuito chiuso delle tv del paddock e visto che corriamo dopo le qualifiche della F.1, penso che qualche possibilità di essere notati dagli addetti ai lavori del Circus ci sia. Sicuramente la nuova categoria dovrebbe avere più visibilità ed suoi i piloti dovrebbero avere più possibilità di frequentare il paddock della Formula Uno e così anche gli sponsor. Attualmente siamo un po’ in disparte".

- Che opinione hai della Formula Uno attuale?

"Che faccia dormire o no, resta sempre il massimo per un pilota. Purtroppo io non sono mai riuscito a provare una monoposto da Gran Premio e mi piacerebbe non solo guidarla, ma anche arrivare a correrci! Ecco perché farò di tutto per vincere questa stagione in F.3000, nella speranza di creare una certa attenzione".

- Sei d’accordo con le nuove proposte regolamentari di Mosley per la F.1 del futuro?

"Direi di sì. Sia la monofornitura di gomme sia la limitazione dell’elettronica, potrebbero contribuire a far emergere le qualità del pilota. Oggi come oggi l’elemento umano fa sempre la differenza, ma in misura inferiore rispetto ad un tempo. Attualmente con gli aiuti elettronici, un mediocre può limitare i danni e la guida diviene più semplice. Però stiamo assistendo al paradosso di una F.1 che farebbe un passo indietro, mentre la futura GP2 diverebbe più tecnologica. E’ certamente un fatto curioso, ma penso che vivendo in un’epoca ipertecnologica, anche la F.1 del futuro non potrà mai rinunciare a certe novità. Magari non in modo eccessivo".
RS Racing