2 Set 2003 [15:49]
INTERVISTA A NEEL JANI
«Io non mi arrendo mai!»
In testa al campionato di F.Renault V6 c'è ancora lui. Pur non vincendo da inizio aprile, quando dominò entrambe le gare di Barcellona, Neel Jani può ancora vantare due punti di margine sul francese della Signature Tristan Gommendy. Secondo l'anno scorso nell'Eurocup di Formula Renault 2000, grazie ai successi di inizio 2003 Jani - che ha da poco compiuto 20 anni - si è meritato il ruolo di tester alla Sauber, con la quale ha effettuato ultimamente un prima vera seduta di prove sul tracciato di Barcellona. In attesa che Peter Sauber lo chiami per un impegno maggiore, Jani cercherà già il prossimo weekend ad Anderstorp di tornare sul gradino più alto del podio.
- Dopo Barcellona ci si aspettava un tuo dominio netto, invece hai incontrato qualche difficoltà a ripeterti...
"Dopo la doppietta di Barcellona ho vissuto un periodo difficile. Abbiamo avuto problemi con i freni: veniva utilizzato del materiale non adatto, che si usurava in fretta. Pensa che dopo un po' iniziavo a vedere le scintille provocate dallo sfregamento di acciaio contro acciaio uscire dai cerchi... Poi sono seguiti altri inconvenienti in qualifica. A Monte Carlo si è rotta la barra di torsione, che la Tatuus ha poi cambiato su tutte le vetture nelle gare seguenti. Considerando tutto ciò, sono fortunato ad essere ancora in testa al campionato...".
- Come sta accadendo in F.1, sembra proprio che anche nella F.Renault V6 ci sarà una volata finale per il titolo. Come vedi i tuoi avversari?
"Gommendy è molto consistente, e penso che sarà proprio lui l'avversario più pericoloso per il titolo. Ha molta esperienza, e l'anno scorso ha dimostrato di essere uno dei piloti più forti in F.3 vincendo il titolo francese e il Gp di Macao. Lopez si è ripreso bene a Spa e sarà un osso duro nel finale di stagione. Matsuura è rimasto un po' indietro, ma lo reputo uno dei più veloci sul giro singolo".
- C'è chi dice che la competitività del campionato non è molto alta. Cosa rispondi?
"La situazione non è affatto differente rispetto agli altri campionati. Qui ci sono almeno cinque piloti che possono essere considerati tea i migliori: oltre a me ci sono Lopez, Gommendy, Matsuura, Melo e anche Halliday non è male. Se poi vogliamo proprio fare un confronto, a Spa l'anno scorso nell'Eurocup di F.Renault 2000 Jamie Green, che ora è secondo nel campionato inglese di Formula 3, stava dietro di me..."
- Alla fine del 2002 hai anche pensato all'eventualità di correre in Formula 3?
"Sì, sicuramente. Ci sono stati anche dei contatti con dei top team come Prema e Carlin. Bisogna comunque considerare che la Formula 3 è una categoria molto costosa, e poi con l'ingresso del campionato di F.Renault V6 c'era la possibilità concreta di continuare con Jenzer, team col quale già correvo nell'Eurocup di F.Renault 2000. Nel team conosco molto bene tutti da quando ero bambino, visto che la lro sede si trova a cinque minuti da casa mia, in Svizzera. Mi trovo molto bene e restare con loro era la migliore opportunità che mi si presentava".
- Ultimamente a Barcellona hai potuto conoscere più a fondo la Sauber. Come giudichi il lavoro svolto in Spagna?
"Ho imparato molte cose, e inoltre sono anche riuscito ad ottenere un tempo discreto. Quando ero in pista girava anche la BAR di Villeneuve, e il mio tempo ufficiale è distante dal canadese di pochi decimi. Però so che posso fare meglio: giravo con il pieno di carburante, e nel mio miglior giro ho alzato il piede dall'acceleratore prima del traguardo. In ogni caso, devo ancora apportare delle modifiche al mio stile di guida. Con la Sauber ho sempre utilizzato il set-up di Nick Heidfeld, senza cercare delle regolazioni specifiche. Una F.1 va guidata in modo decisamente differente dalla Tatuus che utilizzo nel V6: bisogna essere molto più puliti, e inoltre molto preparati fisicamente. Non nascondo che quando ho fatto i primi giri con la Sauber sono sceso distrutto..."