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27 Apr [14:52]

INTERVISTA A VITANTONIO LIUZZI
«Sarà un anno da costruire
mattone su mattone»

Chi ben comincia è a metà dell’opera. Proverbio che sarà certamente balenato nella testa di Vitantonio Liuzzi, dopo il trionfo di Imola, nella gara di apertura del campionato internazionale di F.3000. Per il pilota del Team Arden, un week-end da incorniciare, con la pole del venerdì e poi la sua prima vittoria nella serie, il sabato. Risultati che però non dovrebbero essere una grossa sorpresa, dal momento che i protagonisti sono la Arden, un top team, e Liuzzi, ovvero il miglior rookie del 2003. Un pilota il cui nome rimbalza agli onori della cronaca nel 2001, quando vince il mondiale di kart e nell’ultimo round, disputatosi a Kerpen, gareggia contro Michael Schumacher battendolo. Oltre al titolo iridato, si piazza secondo nel campionato tedesco di F.Renault e saggia la F.3000, compiendo alcuni giri con una Lola di Marko. Nel 2002 approda nella F.3 tedesca ( Opel Team BSR), ma i risultati sono al di sotto delle aspettative anche se le emozioni non mancano; infatti dopo aver provato la nuova Lola B2/50, arriva la grande emozione del test con la Williams-Bmw di F.1 a novembre. Il 2003, vede il pescarese disputare la sua prima stagione in F.3000, per i colori del Red Bull Junior Team di Coloni. Il bilancio finale è di un 2° ed un 3° posto, una pole ed un 4° posto nella classifica finale. Arriviamo così al 2004, con Liuzzi che cambia scuderia e veste i colori del team di Christian Horner, campione in carica.

Come ti trovi a lavorare in un team inglese?

«Premetto che da quando ho corso con le monoposto, la Coloni è stata l’unica scuderia italiana con cui ho lavorato. Quindi, avere a che fare con team stranieri non è una grossa novità. Comunque alla Arden, mi sono trovato bene subito. Nei test invernali avevamo capito che potevamo essere veloci e non ci siamo scoperti eccessivamente. Ci siamo tenuti in serbo un po’ di carte da giocare ed a Imola abbiamo dimostrato il potenziale. So che potremo lottare per il titolo, ma il cammino è ancora lungo e non mi sento di azzardare previsioni».

Dopo il primo round, quali saranno i tuoi rivali?

«A mio avviso, l’esperienza giocherà un ruolo fondamentale nell’arco del campionato. Mi ha impressionato molto Enrico Toccacelo, che con la BCN al suo secondo anno di attività in F.3000 è stato veloce sia nei test sia in gara, dove Enrico ha tenuto il mio passo per tutto il primo terzo della corsa. Non sottovaluterei la Super Nova, che è sempre stato un top team e quest’anno schiera un pilota esperto come Friesacher. C’è Enge, un altro veterano della 3000, Giammaria veloce ed ottimo quarto a Imola e poi il team Coloni, che lotta sempre nelle posizioni di vertice. Come rookie, vedo molto bene il mio compagno di squadra, Robert Doornbos; sta apprendendo in fretta ed ha grossi margini di miglioramento. Imola ne è stata la conferma».

Quale strategia sarà opportuno adottare per vincere questo campionato?

«Ritengo che essendoci 5 o 6 piloti che possono lottare per il titolo sarà una stagione da costruire mattone su mattone. Anche se mi reputo un po’ un istintivo, mi rendo conto di quanto sarà importante prendere punti e fare i conti prima di azzardare qualche sorpasso».

Cosa ne pensi dell’arrivo della nuova categoria GP2?

«Spero che porti ad una sintesi delle categorie 3000. Ce ne sono troppe e creano dispersione. Mi auguro anche che la nuova serie sia ancora più vicina alla F.1, senza certe barriere che ci mettono un po’ in disparte. Sono dell’idea che il nuovo campionato debba crescere anche dal punto di vista promozionale, con una diretta TV, la gara la domenica mattina e più risalto dei media. I giornali parlano esclusivamente della F.1, con questo non dico che sbagliano, anche perché si tratta del top del motorismo; però a mio avviso si dovrebbe dare più spazio anche alle altre categorie, dove poi nascono e crescono i futuri piloti del Circus».

La F.1 annoia, tu che ne pensi?

«E’ chiaro che con uno Schumacher che parte e fa corsa a se, lo spettacolo non ne beneficia, ma in fin dei conti non possiamo certo togliergli una ruota. Piuttosto sono dell’opinione che ci debba essere più voglia di attaccare da parte dei piloti, senza criticarli eccessivamente quando osano e gli va male un sorpasso. Come detto prima, questo fa parte della mia mentalità: se hai la possibilità di passare, non ci pensi due volte e magari rischi qualcosa in più».

Schumacher a parte, chi ammiri della F.1?

«Fernando Alonso. Lo conosco sin da quando correvamo nei kart ed ho avuto modo di apprezzarne lo stile di guida, la determinazione e la grinta. L’anno scorso ha disputato una grande stagione e penso che emergerà perché è un purosangue. Vorrei inoltre fare un plauso a Button, che da inizio stagione lotta al vertice».

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?

«Punto alla F.1. E’ il mio unico obiettivo. So che non è facile arrivarci, che devono concorrere tanti fattori e che ci potranno essere delle difficoltà. Però voglio concentrarmi sul presente, per cui ora non intendo pensare a cosa farei qualora non riuscissi a fare il salto nell’altro paddock».
RS Racing