Massimo Costa - XPB Images
Proseguiamo la nostra disamina sui giovani che caratterizzeranno il Mondiale di F1 2020. Ieri abbiamo parlato di Max Verstappen e Charles Leclerc, i due ragazzi che al momento offrono il maggior talento e guidano monoposto che possono loro permettere di puntare molto in alto. E in questo contesto, sarà interessante scoprire il vero valore di Alexander Albon. Proiettato in F1 a 23 anni con una certa sorpresa da Helmut Marko che lo aveva parcheggiato in Toro Rosso, questo ragazzone anglo-thailandese nel mese di agosto si è addirittura ritrovato al volante della Red Bull dopo il cambio di sedile con Pierre Gasly imposto dalla dirigenza delle due squadre.
Considerando che si trattava di un debuttante e la enorme pressione che si è ritrovato sulle spalle, Albon ha superato egregiamente il compito meritandosi la riconferma nel team di Christian Horner. In qualifica non ha avuto la zampata da pilota Red Bull, ma nel 2019 era lecito non aspettarsi più di tanto. In gara, invece, è stato notevole e in Brasile avrebbe potuto salire sul podio se non fosse stato speronato da Lewis Hamilton. Attenzione ad Albon, perché potrebbe essere veramente la sorpresa del 2020. Se si dovesse esprimere sui livelli di Verstappen, non pensiamo che la Red Bull gli permetterà di fare lo sgambetto a “sua maestà”, ma potrebbe tornare molto utile per portare via punti a Ferrari e Mercedes.
La storia di Albon è a dir poco incredibile e la sua avventura nel mondo delle monoposto è iniziata nel lontano 2012 quando a soli 15 anni ha debuttato in F.Renault 2.0 con il team Epic partecipando sia al campionato ALPS sia a quello europeo. Per i buoni risultati ottenuti in kart, è entrato nel programma Junior Red Bull. Ma la stagione è stata avara di risultati e Albon ha perso l'appoggio di Marko. Nel 2013, con la KTR, le cose non sono cambiate in meglio anche se qualche spunto velocistico lo si è visto con la pole a Spielberg. In vista del 2014 è entrato nella Academy Lotus disputando un'altra stagione in Renault 2.0. Questa volta, sempre con KTR, è stato tra i protagonisti assoluti concludendo in terza posizione, pur senza successi, la Eurocup dietro a Nyck De Vries e Dennis Olsen, e vincendo la sua prima gara in monoposto sul circuito di Most nella serie NEC.
Qualcosa è cambiato e Albon ha potuto debuttare nella F3 Euro Series con il team Signature cavandosela bene ottenendo cinque podi e il settimo posto finale nel campionato vinto da Felix Rosenqvist davanti ad Antonio Giovinazzi, Jake Dennis, Charles Leclerc, Lance Stroll, George Russell. Poi, appunto, Albon. Una serie di nomi che diverranno importanti nel motorsport. La via è stata tracciata, e il salto in GP3 nonostante la chiusura del programma Junior Lotus, ha visto Alexander risultare vice campione col team ART, battuto solo dal suo compagno di squadra Leclerc. E' quindi arrivato il passaggio in F2 sempre con ART, ma non è stato facile ed ha concluso decimo. Ci ha riprovato con la DAMS nel 2018 ed Albon ha vinto quattro gare e ottenuto il terzo posto in campionato accendendo l'interesse di Helmut Marko.
Con Toro Rosso in F1, Albon ha subito dimostrato di non avere problemi, stupendo l'intero paddock. Già al secondo appuntamento di Sakhir ha preso i primi punti classificandosi nono, poi si è piazzato decimo a Shanghai, ha stupito in qualifica a Baku e Montmelò (undicesimo) e ancora di più a Montecarlo (decimo) dove ha concluso ottavo. Altra grande prova in qualifica a Silverstone, nono, mentre a Hockenheim ha colto una grande sesta posizione. A Spa ha debuttato sulla Red Bull e ha terminato quinto con una gran rimonta dalla nona fila. A Monza e Singapore si è quadagnato la Q3 in qualifica e due sesti posti in gara, poi quinto a Sochi, quarto a Suzuka, quinto a Città del Messico, quinto ad Austin, podio mancato a San Paolo colpito da Hamilton e infine il sesto posto di Abu Dhabi.
Una scalata portentosa quella di Albon e sì, diciamolo, Verstappen farebbe bene a non sottovalutare troppo il suo compagno di squadra che nella vita è molto legato alla madre thailandese e ai suoi fratelli più giovani. Quando era agli inizi della carriera in karting, nel 2008 Alexander ha sofferto molto per l'arresto della madre, Kankamol, a seguito di una truffa relativa alla vendita di auto di lusso e ad evasione fiscale, che le è costata sei anni di prigione (confiscata una casa nell'Essex del valore di 4 milioni di sterline), ma tutto si è sistemato. Alexander è molto legato alla madre, i rapporti non si sono incrinati ed ora non vive più in Gran Bretagna con lei e i fratelli in una nuova piccola casa, ma da solo in un appartamento a Montecarlo. Il padre di Alexander, Nigel, è inglese ed è un ex pilota di vetture Turismo e GT. Si è separato dalla moglie dopo che questa è stata arrestata, ma mantiene ottimi rapporti con Alex e lo si è visto spesso in pista nel corso degli anni.