24 Gen [15:12]
Il dittatore Ben Sulayem
Le vessatorie regole contro i piloti
Massimo Costa - XPB Images
Lui va dritto per la sua strada. Rancoroso come mai si era visto prima nella storia della FIA, probabilmente ancora peggio di Jean-Marie Balestre, Mohammed Ben Sulayem ha dato il via a una serie di regole totalmente vessatorie nei confronti dei piloti. Quei piloti che lo scorso anno si erano permessi, giustamente, di criticare con una lettera pubblica l'operato del presidente affermando di non essere trattati come bambini e di volere sapere dove finivano i soldi delle multe. Non hanno mai ricevuto risposta.
Ed ecco la reazione tipica di chi si sente sopra le parti. Del resto, Mohammed Ben Sulayem nei giorni scorsi si era lamentato del trattamento ricevuto dalla stampa inglese, sempre molto critica nei suoi confronti, arrivando a minacciare il futuro del GP di Gran Bretagna, lasciando intendere che lo sponsor Qatar Airwayw potrebbe anche cambiare aria. Una presa di posizione in stile mafioso che ha fatto imbestialire ulteriormente i media britannici.
Ma torniamo alle regole inedite che vanno contro i piloti in tutti i campionati targati FIA. Piloti che dovranno presentarsi nel paddock... imbavagliati. Saranno punite con detrazione dei punti le parolacce, i commenti contro le istituzioni, le proteste eventuali per le decisioni dei commissari sportivi, i comportamenti ritenuti lesivi per il motorsport.
Vediamo alcuni passaggi del nuovo regolamento: «Le proteste contro le decisioni prese dai giudici nell’esercizio delle loro funzioni saranno inammissibili».
«E' cattiva condotta l’uso generale di linguaggio scritto o verbale, gesto e/o segno che sia offensivo, ingiurioso, volgare, maleducato o abusivo e che possa ragionevolmente essere considerato o percepito come volgare o maleducato o causare offesa, umiliazione, comportamento inappropriato e aggressivo come gomitate, calci, pugni, colpi».
«Non verranno ammessi incitamento pubblico alla violenza o all’odio, dichiarazioni o commenti politici, religiosi e personali, in violazione al principio generale di neutralità promosso dalla FIA, a meno che non siano stati precedentemente approvati per iscritto dalla stessa FIA»
Ed ecco le sanzioni. Alla prima infrazione, 10mila euro di multa che diventano 40mila per un pilota di F1. Se si è recidivi, la penalità è di 20mila euro (80mila in F1) per arrivare a 30mila se ci si ricasca una terza volta e in questo caso un pilota di F1 andrà a pagare 120mila euro. E se recidivo, scatterà la sospensione di un mese dal campionato e la detrazione dei punti in classifica già conquistati.
Se alcuni passaggi sono ovvi, come aggressioni e violenze, il divieto di protesta, di esprimere un proprio punto di vista su certe situazioni non si può che considerarlo oppressivo e persecutorio, se non tirannico. Diciamo pure che il paddock, anzi, i paddock degli eventi FIA, saranno una sorta di piccola Arabia Saudita.