Jacopo RubinoÈ previsto per la stagione 2021-2022 del WEC il ritorno del marchio Brabham nelle corse, 29 anni dopo la chiusura del glorioso team di Formula 1. Rinata come costruttore sotto la guida di David, figlio del mitico Jack e a sua volta ex pilota, la Brabham vuole portare in classe GTE-Pro la BT62, la nuova supercar lanciata mesi fa sul mercato in appena 70 esemplari.
"Far tornare il nome Brabham alla 24 Ore di Le Mans è qualcosa su cui sto lavorando da anni. Abbiamo presentato la nostra prima macchina soltanto a maggio del 2018, il cammino è ancora lungo e comincia adesso per un impegno a lungo termine", ha commentato David Brabham, vincitore nel 2009 della maratona francese con la Peugeot. Il fratello Geoff ci riuscì invece nel 1993, sempre con la Peugeot: meglio di papà Jack, che non andò oltre il terzo posto nell'edizione 1957, ma fu tre volte iridato in F1. E, caso unico nella storia, nel 1966 vinse con la vettura di sua costruzione.
Dotata di un propulsore V8 da 5.4 litri aspirato, capace di sprigionare oltre 700 cavalli,
la BT62 è stata pensata inizialmente solo per l'utilizzo in pista da parte dei facoltosi proprietari, ma proprio in questi giorni è stato confermato l'arrivo di un kit per l'omologazione su strada.
"Svilupperemo la BT62 e i modelli futuri mentre allestiremo una squadra competitiva, attorno alle competenze che abbiamo in organico", ha aggiunto l'australiano. Il programma nel Mondiale Endurance sarà infatti gestito in autonomia, senza l'aiuto di una scuderia esterna, e con il supporto degli sponsor coinvolti.
Brabham Automotive, la cui sede produttiva è ad Adelaide, si legge, punta inoltre a competere "in categorie inferiori e a fornire opportunità per i piloti clienti". Si allude forse a una possibile variante GT3.
L'iniziativa del 2014La rinascita della Brabham è iniziata nel 2014, quando David provò a giocare una carta molto innovativa: ricorrere al crowdfunding, il finanziamento collettivo, per entrare nel WEC in classe LMP2. Sarebbe stato il primo passo in vista del passaggio in LMP1 e, addirittura, in F1. L'iniziativa ha attirato circa 3000 "supporters" da oltre 60 Paesi, non abbastanza però per andare avanti: nell'ottobre 2017 il progetto Brabham-Digital è stato chiuso (non senza disappunto degli appassionati), ma il cambio di rotta ha portato alla BT62 e, adesso, all'annuncio del futuro sbarco in GTE-Pro. Questo andrà a buon fine?