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2 Gen [12:35]

Il punto del campionato
Renault chiude un'era vincente

Massimo Costa

C'erano una volta i weekend della World Series by Renault, un contenitore unico nel panorama delle corse europee che univa due campionati per monoposto tra i più importanti al mondo e una o più serie per vetture a ruote coperte, con un format vincente. Un contenitore che è nato nel 2005 rilevando l'idea pazza di Jaime Alguersuari che nel 2002 aveva lanciato la World Series by Nissan e che è stato soppresso tra l'incredulità generale lo scorso ottobre. Una scelta, quella di Renault, che cancella se stessa e tutto l'immenso lavoro svolto per undici stagioni, un impegno pazzesco spazzato via come nulla fosse in nome del rientro in F.1 e di un presunto favore alla FIA per non infastidire la F.2.

Nel 2012 il salto di qualità
La serie Renault 3.5 si è infatti sempre contrapposta come l'alternativa alla GP2, dal 2005, e prima ancora quando la serie era organizzata da Alguersuari, alla F.3000 Internazionale. E il successo è sempre stato chiaro e semplice: una monoposto Dallara dotata di un grande grip, gomme Michelin performanti, un motore che scatenava 450 cavalli. Inizialmente le griglie ammettevano fino a trenta iscritti, poi ridotti a ventisei. Non ci sono mai stati grossi problemi nel riempire i sedili e quando nel 2012 è stato deciso di compiere un salto di qualità come monoposto (una maggiore down force), come motore (Zytek da 530 cavalli) e come pneumatici, il successo è stato evidente. Un miglioramento netto delle prestazioni voluto per tracciare un solco tra i piloti talentuosi e i... semplici piloti che la precedente vettura ormai non era più in grado di evidenziare.

La crisi si è fatta sentire nel 2015
Tutto questo ha comportato un aumento dei costi, da 600-700mila a 1 milione, che però non ha incrinato le presenze, e qualche problema tecnico di troppo nella prima stagione che vide una bellissima sfida tra Robin Frijns, il compianto Jules Bianchi e Sam Bird. Risolti gli inconvenienti tecnici, il campionato ha proseguito sfornando altri bei duelli che hanno visto protagonisti Kevin Magnussen e Stoffel Vandoorne nel 2013, poi Carlos Sainz e Roberto Merhi nel 2014, stagione nella quale l'onda lunga della crisi economica ha cominciato a provocare qualche sofferenza a team e piloti. Infine, il 2015, con una ventina di vetture al via, qualche team saltato, e il bel confronto in pista con Oliver Rowland che l'ha spuntata su Matthieu Vaxiviere.

A Spielberg la doccia fredda
Nel corso dell'anno 2015, Renault Sport Technologies aveva lasciato intendere che si sarebbe proposta alla FIA per organizzare la futura F.2. Fatto che aveva provocato entusiasmo nel paddock. Ma quando a Spielberg, a metà luglio, è stata convocata da Renault una riunione al termine delle prove libere del venerdì, è arrivata una doccia freddissima quanto inattesa: la chiusura del campionato 3.5. Poche parole, poche spiegazioni, che hanno gettato nel panico le squadre presenti. Che però, hanno mantenuto sangue freddo credendo nella serie, nel futuro, tanto da riuscire a convincere Alguersuari e la RPM di riprendersi quella categoria che aveva ceduto a Renault.

RPM torna ad organizzare la 3.5
Nel 2016 la Casa francese continuerà a fornire in qualche modo il proprio appoggio per quanto riguarda la gestione dei ricambi, mentre la serietà dal punto di vista delle verifiche tecniche sarà garantita praticamente dagli stessi uomini seppur non più Renault. E questo in qualche maniera è già una garanzia. Per il resto, la palla è passata nel centrocampo della RPM di Barcellona che dal ruolo di partner di Renault Sport Technologies negli ultimi undici anni, diventa regista. Alguersuari si è mosso bene durante questi primi convulsi mesi riuscendo a proporre un calendario importante e abbinamenti interessanti con il pacchetto GT Open-Euroformula, col Blancpain GT, con WTCC e F.3.

Cambia il nome, ma la scuola rimane ottima
Per quanto riguarda i protagonisti, alcuni si sono ritirati come la Dams, altri sono arrivati come RP Motorsport, Spirit of Race e Teo Martin, altri ancora non si sa bene cosa faranno, vedi Comtec che ha praticamente saltato le sessioni di test post campionato. Non ci sarà più Renault e questo per molti sembra essere un aspetto negativo, in realtà cambia ben poco. La monoposto Dallara rimane la stessa, Michelin e Gibson schierano le medesime gomme e motori, il format con due turni di prove libere, due qualifiche, due gare non varia. La Formula 3.5 V8, questo il nuovo nome, rimarrà una ottima scuola come lo è sempre stata, una serie che permette ai piloti di salire direttamente in F.1 come sempre accaduto.