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11 Gen [10:58]

Intervista a Luca De Donno
“Con la F4 Gen2 si apre una nuova era”

Mattia Tremolada

Dopo otto stagioni il campionato tricolore di Formula 4, che nel 2014 fu pioniere della categoria, si prepara ad accogliere sulla propria griglia la seconda generazione di vetture di F4, dotate dei più moderni standard di sicurezza targati FIA, come il sistema di protezione Halo e di pannelli anti-intrusione laterali. Nel corso di queste otto annate la serie italiana si è imposta come la più competitiva e popolata in tutto il mondo, accogliendo i migliori piloti provenienti dal kart. Non è un caso che sia proprio WSK, promoter che fa capo a Luca De Donno, ad organizzare i principali campionati di kart e la F4 Italia.

“La stagione 2021 è stata una delle migliori di sempre per la Formula 4 Italia, con una media molto alta di oltre trenta piloti in ogni gara, in rappresentanza di 20 nazionalità differenti - attacca De Donno - È stata un’annata che ci ha dato grandi soddisfazioni, arrivata solamente poco dopo la crisi scaturita in seguito alla pandemia. Abbiamo raccolto i frutti del lavoro svolto in questi anni accogliendo tanti piloti provenienti da diversi continenti e team di alto livello. Dobbiamo ringraziare chiunque abbia collaborato alla serie, in primis ACI Sport e la Scuola Federale, ma anche i nostri partner Tatuus, Autotecnica e Pirelli”.

Qual è il bilancio alla fine di questo primo ciclo di Formula 4?

“Era difficile immaginare un tale successo su scala mondiale della Formula 4, ma quando abbiamo deciso di espanderci al di fuori del karting, era chiaro che il nostro obiettivo fosse quello di avere una griglia corposa di 30 vetture, potendo già contare su una base molto solida proprio nel kart, dove avevamo tanti partenti. Siamo riusciti a raggiungere gli stessi livelli anche in monoposto, andando sempre alla ricerca di quel DNA internazionale, che offre più opportunità di crescita. Sarebbe stato impossibile avere una griglia altrettanto nutrita e di alto livello in ambito esclusivamente nazionale”.



Nel 2022 si aprirà dunque una nuova parentesi, scandita dall’avvento della nuova vettura.

“Con la nuova macchina di seconda generazione si apre una nuova era. Per noi è motivo di orgoglio constatare che la maggior parte dei campionati che utilizzavano altri fornitori si sono rifatti a quello che facciamo noi e hanno scelto a propria volta la macchina che si utilizza nel campionato italiano. Questo significa che il pacchetto Tatuus-Autotecnica che abbiamo adottato dal 2014 al 2021 ha dato i suoi frutti nel cambio di generazione con l’affermazione dello stesso fornitore in altri campionati. Da un punto di vista sportivo tutti i team partiranno nuovamente da zero e potrebbero esserci delle sorprese per quanto riguarda le forze in campo. L’altra incognita significativa è rappresentata dalla pandemia. Servirà ancora qualche settimana per capire come evolverà la situazione e di conseguenza quali accorgimenti dovremo utilizzare sul fronte della sicurezza”.

Quali altre novità ci saranno nel 2022?

“Cercheremo di migliorare i servizi e apportare migliorie in quello che già facciamo, cercando di sbagliare sempre meno. Quando si ha un buon regolamento, un buon format e una buona promozione, non vale la pena cercare altre strade distogliendo l’attenzione da quello che già si fa molto bene, che anzi va rafforzato e migliorato il più possibile. L’arrivo della nuova generazione di auto è già un passo molto importante, specialmente considerando le grandi difficoltà logistiche e nel reperimento dei materiali causate dalla pandemia”.

Per la prima volta la F4 Italia farà tappa a Spa-Francorchamps, un circuito che aggiunge prestigioso al campionato.‍

“Abbiamo sempre tenuto in grande considerazione questa pista, in quanto è una tra le migliori in Europa e nel mondo. Si tratta quindi di una novità importante per noi, che va comunque ad aggiungersi ad un calendario di conferme di circuiti di alto livello, in linea con le aspettative dei nostri piloti, che sono tutti proiettati su una carriera nei maggiori campionati di monoposto”.



L’unica macchia sulla passata stagione è data dallo scandalo della squalifica di Oliver Bearman dalla terza corsa di Imola per irregolarità tecnica. Qual è la sua opinione a riguardo, pensi ci sia bisogno di controlli più severi?

“Normalmente non esprimo opinioni a riguardo, perché ho massima fiducia nei nostri delegati tecnici che si occupano di effettuare i controlli. Tutti sanno che durante la stagione vengono fatte diverse verifiche sulle vetture, alcune in maniera sistematica e altre più approfondite a campione. Ciò che è successo non lo chiamerei scandalo, perché in tutti i campionati automobilistici accadono episodi simili. Anche in F1 ci sono tante polemiche, nonostante le persone impegnate siano i migliori professionisti del settore. Ognuno di noi ha la propria opinione, ma l’importante è che il risultato della pista sia chiaro”.
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