FIA Formula 2

Minì debutta a Baku con
Prema al posto di Bearman

Saranno due gli italiani sulla griglia di partenza delle due gare di Formula 2 a Baku questo fine settimana. Con il team Prem...

Leggi »
dtm

Sachsenring – Gara 2
Stolz pone fine al digiuno Mercedes

Michele Montesano A distanza di un anno Luca Stolz è risuscito a salire sul gradino più alto del podio del DTM. L’ultima vol...

Leggi »
Rally

Rally Acropoli – Finale
Neuville comanda la tripletta Hyundai

Michele Montesano Corsi e ricorsi storici. Esattamente come due anni fa Hyundai ha monopolizzato l’intero podio del Rally de...

Leggi »
Regional by Alpine

Imola - Gara 2
Giusti tra le safety-car

Quando si corre con pista bagnata, puntate su Alessandro Giusti e non sbaglierete. Primo nella pioggia della prima corsa a Le...

Leggi »
dtm

Sachsenring – Qualifica 2
La prima pole di Vermeulen

Michele Montesano Ancora una volta a scattare dalla prima piazzola del Sachsenring sarà una Ferrari 296 GT3 dell’Emil Frey R...

Leggi »
Regional by Alpine

Imola - Qualifica 2
Camara non conosce rivali

Settima pole position stagionale per Rafael Camara, che sul circuito di Imola sembra essere in stato di grazia. Dopo aver con...

Leggi »
22 Mag [10:11]

Juncos e Kaiser, gli outsider
che hanno detronizzato Alonso

Marco Cortesi

Tanto si è detto sulle difficoltà della McLaren, sull'incredibile KO della qualifica di Indy e sui tanti errori fatti ma, un po' ingenerosamente, non è stato dato il giusto credito a coloro che, con determinazione e impegno, hanno detronizzato il Principe delle Asturie. Ricardo Juncos e Kyle Kaiser. Da dove arriva la piccola scuderia che ha fatto parlare il mondo?

Dopo una promettente carriera da pilota, giunta fino alla Formula Renault ma fermata da difficoltà economiche, Ricardo Juncos è arrivato negli Stati Uniti dall'Argentina nel 2003, senza sapere l'inglese, con 400 dollari in tasca e senza grandi prospettive. Ha dato il via alla sua scalata al motorsport USA nel karting, basandosi sull'esperienza fatta quando, per pagarsi le corse, aveva fondato il suo team a Buenos Aires. Trovato lavoro in una squadra di kart, è riuscito a mettere in piedi una sua struttura, il Juncos Racing, che presto è diventato uno dei punti di riferimento del karting americano. Juncos ha dovuto attendere il 2009 per tornare alle gare in auto in ProMazda.

Dopo il secondo posto in quella stagione, il titolo con Conor Daly nella seguente ha spianato le porte dell'ascesa. Nel 2014, la partecipazione con due vetture nell'IndyLights e poi, passo dopo passo, l'espansione. Dopo aver vinto la categoria addestrativa (con Kaiser), la creazione di fondamenta solide per il progetto IndyCar.  La filosofia di Juncos è sempre stata quella dei piccoli passi. Anche in IndyCar si è cercata prima la partecipazione part-time per fare esperienza e apprendere i concetti chiave.

Pilota di riferimento, sin dal 2014, è stato Kaiser. Classe 1996 e figlio di un ex pilota di Sprint Cars, Kaiser ha vinto il titolo IndyLights ma, nonostante l'aiuto della famiglia, non ha avuto la possibilità di fare il salto a tempo pieno nella categoria maggiore. Appassionato di football, prima di dedicarsi al motorsport era quarterback della Bellarmine High, nonostante la taglia non esattamente da "carro armato". Oggi, oltre a correre, studia alla Santa Clara University. Come tutti, cerca di trarre il massimo dalle poche gare che gli capita di fare. A Indy, la sua macchina tutta bianca ha attirato l'attenzione e molte simpatie, anche quando è uscita a pezzi da un brutto incidente.

Il recupero del team è stato miracoloso: la scuderia ha subito messo le mani su una scocca di scorta (la vettura usata sugli stradali) lavorando per 40 ore consecutive per renderla idonea e competitiva anche su un ovale. E Kaiser ha piazzato la zampata, infilando i quattro giri della vita, senza paura. Make it or break it. Alla fine, per un centesimo, su 2 minuti e 38 di qualifica, Kaiser e Juncos, i cenerentoli, gli outsider, hanno trionfato. A Indy, anche l'ultimo posto può essere qualcosa di speciale.