Jacopo RubinoBello, semplicemente bello. È l'aggettivo più semplice con cui definire quello che è stato lo show della Formula 1 a Londra. Un successo, sicuramente: lo testimonia il numerosissimo pubblico venuto a vedere più da vicino i protagonisti del Circus e le loro vetture, in un evento che testimonia la ventata di freschezza portata dalla nuova proprietà di Liberty Media. Il boss Chase Carey lo ha detto chiaramente, microfono alla mano: "Vogliamo connetterci ai fans in ogni maniera possibile, questo è un altro esempio". Missione riuscita.
L'enorme palco allestito in Trafalgar Square sembrava quasi quello di un mega-concerto, e in effetti non sono mancate nemmeno le esibizioni musicali di Little Mix, Bastille e Kaiser Chiefs. Così come il suono dei motori: in un percorso appositamente allestito nella city, abbiamo potuto sentire le contemporanee power unit (con le vetture 2015 portate da Mercedes e Ferrari, più la Williams 2014), i sempre apprezzati V8 (merito di Red Bull, Toro Rosso e Sauber), così come l'urlo di un V12 (con la leggendaria McLaren-Honda MP4/6 del 1991 che fu di Ayrton Senna) e lo storico V6 turbo della Renault, quello della primissima RS01 del 1977. Del resto, proprio in questo weekend a Silverstone, la casa francese celebrerà i quarant'anni dall'esordio nella categoria regina. C'era persino la vettura biposto gestita dall'ex Minardi Paul Stoddart, con un driver di lusso quale Jenson Button, e Naomi Campbell in veste di passeggera.
E poi, i piloti, calati in un contesto più disteso rispetto alle tensioni tipiche di un weekend. C'era tempo per chiacchierare, per battere il cinque ai fans, per firmare autografi. I titolari c'erano tutti, tranne un grande assente: Lewis Hamilton, che probabilmente sarebbe stato l'uomo più acclamata di questa serata londinese. Ma il britannico ha preferito concedersi una mini-vacanza a Mykonos "per riposarsi", come ha abbozzato sul palco il team principal Toto Wolff. Il pubblico ci è rimasto male, ha anche rumoreggiato, mentre è stato caloroso con tutti gli altri beniamini chiamati poi uno ad uno nel finale. Come vere rockstar. Valtteri Bottas, unico alfiere Mercedes, è stato l'ultimo a salire, inaffiando di champagne la folla e i colleghi in una scena che è parsa quasi il bis della vittoria di tre giorni fa in Austria.
Altre presenze eccellenti? René Arnoux per la Renault, Mika Hakkinen come uomo immagine (e pure da "autista" di Sergio Perez per motivi di sponsor), Damon Hill e David Coulthard che sono ormai volti televisivi, ma soprattutto hanno scritto entrambi il proprio nome nell'albo d'oro del GP di casa. Senza dimenticare ovviamente il campione uscente Nico Rosberg, qui in borghese: jeans e camicia, informale come questa atipica giornata di Formula 1.