1 Ago [8:53]
La Mercedes a Budapest
per cancellare il flop di Hockenheim
Jacopo Rubino
"Torneremo più forti", è la promessa di Toto Wolff alla vigilia del Gran Premio d'Ungheria. La batosta di Hockenheim brucia ancora in casa Mercedes: poteva essere una corsa-passerella, la 200esima in Formula 1 da costruttore, con i festeggiamenti per i 125 anni motorsport e la livrea dedicata, invece resterà una delusione cocente. "Abbiamo fatto errori e preso decisioni sbagliate", ha ammesso il team principal austriaco, "ma per fortuna possiamo riscattarci subito in questo weekend".
"Già lunedì ci siamo uniti per trasformare le nostre debolezze in punti di forza. Abbiamo discusso in maniera molto aperta su cosa non abbia funzionato, e sui passi da compiere per progredire", ha raccontato Wolff. "Credo che una delle nostre qualità, come squadra, sia la gestione delle sconfitte. Accettiamo le responsabilità per imparare e crescere".
Nel dominio dell'era ibrida, la Mercedes ha vinto solo in due occasioni a Budapest: nel 2016 e dodici mesi fa. "È un tracciato impegnativo per noi, ma ci abbiamo vinto lo scorso anno per vari motivi crediamo di avere una macchina più competitiva qui rispetto alle ultime stagioni". Un parere sugli avversari? "La Ferrari è stata forte sulle piste brevi, ci aspettiamo che sia così anche all'Hungaroring. E la Red Bull ha conquistato due degli ultimi tre Gran Premi con Verstappen".
Se la sfida per il titolo resta sempre un affare fra Lewis Hamilton e Valtteri Bottas, il britannico nonostante tutto in Germania ha aumentato il suo vantaggio di 2 punti. Undicesimo al traguardo, Hamilton è stato poi promosso nono grazie all'esclusione delle due Alfa Romeo, salendo a +41 sul finlandese che era invece andato a sbattere, gettando al vento un'enorme chance di recupero sul compagno. Altri ko, anzi, potrebbero costargli cari: Verstappen adesso si trova a 22 lunghezze di ritardo.
Tanto che Helmut Marko, super consulente Red Bull, inizia a pensare che il Mondiale non sia un sogno così impossibile: "Non lo escluderei", ha dichiarato ad Auto Motor und Sport. "Hockenheim ha dimostrato che la Mercedes può sbagliare, se messa sotto pressione". Ai campioni in carica il compito di smentire queste parole.