Massimo Costa - XPB ImagesCi voleva una dimostrazione di forza, una di quelle prove che lasciano il segno, per cancellare se non definitivamente, almeno in parte tutte le voci che lo davano oramai sull'orlo del precipizio. Diciamo la verità, i mille dubbi su Sebastian Vettel erano proseguiti anche in questo avvio di campionato. Le prime gare incolori, con il compagno di squadra Lance Stroll a punti nei primi due appuntamenti e lui ad arrancare per una 15esima o 13esima posizione, non lasciavano trapelare nulla di buono. Sembrava la continuazione un po’ triste dell’ultimo periodo in Ferrari, quando nulla si incanalava nella giusta maniera.
Eppure Vettel non si è mai arreso, nonostante l’evidenza dei fatti. Sebastian in cuor suo sapeva che le cose non funzionavano, ma doveva trovare la maniera per uscire dal tunnel in cui si è infilato a partire da quel drammatico, sportivamente parlando, Gran Premio di Hockenheim del 2018. Una gara che ha tracciato un fosso enorme, delineato un prima e un dopo, benché lui abbia sempre smentito questa tesi. Montecarlo è un posto magico per chi guida una monoposto da centro schieramento, perché può tentare di fare la differenza nelle qualifiche.
Ed ecco che fin dal 1° turno libero del giovedì mattina, Vettel si è fatto vedere là davanti, nella top 10, firmando un ottavo posto. Vabbè, è solo la prima sessione, nessuno ancora spinge a dovere, si è pensato. Nella seconda frazione, quando le cose si sono fatte serie, Vettel era ancora là, decimo, stessa posizione ripetuta sabato mattina nella terza sessione. Insomma, Seb non scherzava proprio. E in qualifica, ha superato agevolmente la Q2 infilandosi in Q3 come già era riuscito a fare a Portimao, altro circuito complicato. Negli ultimi 10 minuti, si è preso la quarta fila, ottava piazzola.
Bello tosto come nei giorni migliori, Vettel in gara ha disegnato una prestazione enorme. Pur con una Aston Martin che ha deluso tutte le attese, è rimbalzato da un rail all’altro con la sua abituale classe che pareva svanita e quando ha valutato quale strategia adottare insieme al team, è arrivata la decisione di ritardare il cambio gomme rispetto a Pierre Gasly e Lewis Hamilton Hamilton che lo precedevano in quinta e sesta piazza. Il quattro volte campione del mondo si è fermato ai box al giro 31, due tornate dopo i rivali. E in quel frangente, con la pista libera davanti, ha dato tutto e di più.
Quando è uscito dalla corsia box, nella salita che porta al Casinò, ha visto arrivare Gasly. Ha spinto come un assatanato e non si è certo tirato indietro quando il francese dell’Alpha Tauri lo ha sfidato, ruota contro ruota in quel tratto di strada così stretta. Vettel ha tenuto duro e alla fine ad alzare il piede è stato Gasly. Un colpo da maestro quello di Seb, ma anche del team che in più di una occasione ha sbagliato strategie all’apparenza semplici.
Guadagnate due posizioni in un colpo solo, Vettel ha gestito bene la seconda parte della corsa conquistando una bella quinta posizione. E bene ha fatto anche Stroll, ottavo al traguardo dopo essere partito con gomme dure ed essersi fermato per il pit-stop al 58° giro, operazione che gli ha consentito di tenere tale posizione davanti ad Ocon e Giovinazzi. Un bel weekend per la Aston Martin che ha incassato 14 punti dopo che nelle prime quattro gare ne aveva presi appena 5. Un bottino pesante che le permette di salire in quinta posizione nella classifica costruttori.