Michele Montesano - Foto Speedy
Inter Europol Competition ha conquistato la sua prima vittoria nella European Le Mans Series. Il successo della 4 Ore di Le Castellet, secondo appuntamento stagionale del campionato continentale Endurance, è andato all’equipaggio composto da Tom Dillmann, Vladislav Lomko e Sebastian Alvarez. Emozioni contrastanti per il team polacco che ha visto svanire, proprio negli ultimi minuti, una potenziale doppietta ad opera di Clément Novalak, Oliver Gray e un velocissimo Luca Ghiotto, quest’ultimo autore di un avvio di gara arrembante.
Una gara, quella vista in Francia, dai due volti. Se la prima parte si è rivelata più lineare, la seconda metà è stata ricca di colpi di scena regalando un finale tirato e incerto fino all’ultimo. Scattato dalla prima fila, Paul Lafargue ha subito dovuto vedersela con Jonny Edgar. Scatenato, l’inglese del team AO By TF ha immediatamente rotto gli indugi sopravanzando l’alfiere dell’Idec Sport che, poco dopo, ha dovuto cedere il passo anche a Lorenzo Fluxa. A impressionare è stato Ghiotto autore di un primo stint perfetto. Il veneto, già nei primi minuti, è riuscito a issarsi al settimo posto per poi proseguire imperterrito la sua rimonta.
Guadagnata la testa della gara, Ghiotto si è però visto comminare un drive through per aver oltrepassato i track limits. L’ampio margine guadagnato sugli avversari non è stato sufficiente. Infatti, oltre a scontare la penalità, Ghiotto ha poi ceduto il volante a Gray che è scivolato a centro gruppo. A ereditare le redini della gara è stata l’altra Oreca dell’Inter Europol guidata da Lomko (nella foto sotto), a sua volta tallonato da Ritomo Miyata che nel frattempo aveva rilevato il volante da Fluxa. Proprio il nipponico, già vincitore della 4 Ore di Barcellona, ha tentato il sorpasso riuscendoci allo scoccare della seconda ora.
Ma a scompaginare le carte ci ha pensato dapprima Kai Askey, che ha parcheggiato la Ligier LMP3 dell’Inter Europol sul rettilineo principale, seguito da Torsten Kratz che ha fatto lo stesso con la sua Duqueine LMP3 pochi istanti dopo. Le concitate fasi di neutralizzazioni hanno permesso di variare le strategie, ma l’equipaggio del Cool Racing si è confermato in testa. Malthe Jakobsen, subentrato a Miyata, sembrava lanciato verso la vittoria quando, a quarantatré minuti dalla bandiera a scacchi, è stato costretto a fermarsi per noie meccaniche sulla sua vettura.
Al termine dell’ennesima Full Course Yellow, per spostare la Oreca LMP2 del Cool Racing, il restart ha visto il poleman Job Van Uitert difendersi dagli attacchi di Tom Dillmann. L’olandese dell’Idec Sport, pur di mantenere la prima posizione, ha però zigzagato ostacolando il tentativo di sorpasso da parte del francese. Ciò nonostante il portacolori dell’Inter Europol è risuscito a prendere le redini della gara. Vista la strategia differente, Novalak si è poi trovato al comando delle operazioni con l’Inter Europol pronta a festeggiare una possibile doppietta. Ma, a venti minuti dalla bandiera a scacchi, il cambio della Oreca 07 ha tradito il francese che non ha potuto far altro che terminare anzitempo la gara.
Tornato al primo posto, Dillmann ha quindi amministrato l’ultima fase della gara per poi conquistare il primo successo dell’Inter Europol Competition nella ELMS. La manovra al restart di Van Uitert è costata la seconda posizione all’Idec Sport che, a seguito di una penalità di dieci secondi, è così scivolata quarta. A ereditare la seconda posizione l’equipaggio del Cool Racing formato da Alejandro Garcia, Frederik Vesti e da un combattivo Paul-Loup Chatin. Infine a completare il podio il terzetto dell’AO by TF composto da Edgar, Louis Deletraz e Robert Kubica, quest’ultimo sanzionato con un drive through per eccesso di track limits.
Settimo assoluto, il Richard Mille by TDS (nella foto sopra) ha conquistato il successo in classe LMP2 ProAm. Rodrigo Sales, Gregoire Saucy e Mathias Beche hanno avuto la meglio sulla Oreca del Proton Competition di Giorgio Roda, autore della pole di classe, René Binder e Bent Viscaal. Nonostante un problema alla chiusura della portiera, Oliver Jarvis, in equipaggio con Andrew Meyrick e Daniel Schneider, è riuscito a completare il podio in LMP2 ProAm.
Successo di strategia per il team RLS M Sport in LMP3 (nella foto sopra). La squadra britannica, a differenza dei rivali, è riuscita a gestire al meglio il consumo di carburante e pneumatici della Ligier JS P300 motorizzata Nissan effettuando una sosta in meno. Ciò ha consentito al poleman Gael Julien, Nick Adcock e Michael Jensen di tagliare per primi il traguardo precedendo la Duqueine del DKR Engineering di Wyatt Brichacek, Belen Garcia e Alexander Mattschull.
Il podio di classe è stato completato dall’equipaggio del team Ultimate composto da Jean-Baptiste Lahaye, Eric Trouillet e Matthieu Lahaye. Peccato per il team Eurointernational. Matthew Bell si è issato subito nelle posizioni di testa combattendo per la vittoria. Tuttavia le neutralizzazioni hanno rallentato la corsa della squadra italiana con Adam Ali che non è riuscito a risalire oltre al quarto posto finale.
Ancora una volta nulla di fatto per le Iron Dames in LMGT3. Scattata dalla pole, Sarah Bovy ha subito allungato nei confronti di Duncan Cameron, poi scivolato nelle retrovie a causa di un testacoda. Rahel Frey, preso il volante della Porsche 911, ha proseguito ad estendere il margine sugli inseguitori capeggiati dalla Lamborghini dell’Iron Lynx. Ma la safety car ha ridotto, in un sol colpo, tutto il vantaggio con Michelle Gatting che, nelle fasi subito dopo la ripartenza, si è trovata appena fuori dal podio.
A prendere il comando delle operazioni è stato David Perel che, in equipaggio con Cameron e Matthew Griffin, ha riportato al successo la Ferrari dello Spirit of Race (nella foto sopra). In particolare Perel, nonostante le gomme più usurate, è riuscito a tenere a bada un arrembante Andrea Caldarelli. Il pilota di Pescara ha portato al secondo posto la Lamborghini Huracan GT3 assieme a Hiroshi Hamaguchi e Axcil Jefferies. Gradino più basso del podio per l’Aston Martin del Racing Spirit of Leman di Valentin Hasse Clot, Derek Deboer e Casper Stevenson.
Domenica 5 maggio 2024, gara
1 - Dillmann-Alvarez-Lomko (Oreca-Gibson P2) - Inter Europol - 125 giri
2 - Vesti-Garcia-Chatin (Oreca-Gibson P2) - Cool - 14"004
3 - Deletraz-Edgar-Kubica (Oreca-Gibson P2) - AO by TF - 15"078
4 - De Gerus-Lafargue-Van Uitert (Oreca-Gibson P2) - Idec - 20"325
5 - Hanley-Ugran-Sato (Oreca-Gibson P2) - United Autosports - 20"353
6 - Allen-Koolen-Simmenauer (Oreca-Gibson P2) - Duqueine - 24"186
7 - Sales-Beche-Saucy (Oreca-Gibson P2) - TDS - 34"149
8 - Lynn-Kaiser-Caldwell (Oreca-Gibson P2) - Algarve Pro - 34"846
9 - Roda-Viscaal-Binder (Oreca-Gibson P2) - Proton - 45"906
10 - Schneider-Meyrick-Jarvis (Oreca-Gibson P2) - United Autosports - 59"338
11 - Perrodo-Vaxiviere-Rovera (Oreca-Gibson P2) - AF Corse - 1'03"816
12 - A.Leclerc-M.Maldonado-Milesi (Oreca-Gibson P2) - Panis - 1'21"952
13 - Falb-Noble-Costa (Oreca-Gibson P2) - Nielsen - 1'30"041
14 - Cairoli-Ried-Capietto (Oreca-Gibson P2) - Iron Lynx - 1'34"810
15 - Drugovich-Cullen-Richelmi (Oreca-Gibson P2) - Vector - 1 giro
16 - Stevens-Henemeier Hansson-Pino (Oreca-Gibson P2) - Nielsen - 1 giro
17 - Di Resta-Garg-Scherer (Oreca-Gibson P2) - United Autosports - 1 giro
18 - Lentoudis-Bradley-Quinn (Oreca-Gibson P2) - Algarve - 1 giro
19 - Wells-M.Bell-N.Piquet (Oreca-Gibson P2) - Virage - 1 giro
20 - Latorre-Bolukbasi-Horr (Oreca-Gibson P2) - DKR - 3 giri
21 - Julien-Jensen-Adcock (Ligier-Nissan P3) - RLR - 7 giri
22 - Brichacek-Mattschull-Garcia (Duqueine-Nissan P3) - DKR - 7 giri
23 - M.Lahaye-Trouillet-J.Lahaye (Ligier-Nissan P3) - Ultimate - 8 giri
24 - A.Ali-M.R.Bell (Ligier-Nissan P3) - Eurointernational - 8 giri
25 - Espirito Santo-Cristovao-Oltramare (Ligier-Nissan P3) - Cool - 8 giri
26 - Doquin-Wolff-Foubert (Ligier-Nissan P3) - Racing Spirit - 8 giri
27 - Henrion-Gerbi-Pinheiro (Ligier-Nissan P3) - Virage - 9 giri
28 - Voisin-Dayson-D.Ali (Ligier-Nissan P3) - RLR - 10 giri
29 - Cameron-Perel-Griffin (Ferrari 296) - Spirit of Race - 12 giri
30 - Hamaguchi-Jefferes-Caldarelli (Lamborghini Huracan) - Iron Lynx - 12 giri
31 - Deboer-Stevenson-Hasse Clot (Aston Martin Vantage) - Racing Spirit - 12 giri
32 - Bovy-Frey-Gatting (Porsche 911) - Iron Dames - 12 giri
33 - Wanwright-Pera-Rigon (Ferrari 296) - GR Racing - 12 giri
34 - Samani-Collard-Varrone (Ferrari 296) - AF Corse - 12 giri
35 - Berry-Hanafin-Adam (Aston Martin Vantage) - Grid by TF - 13 giri
36 - Schiavoni-Cressoni-Andlauer (Porsche 911) - Proton - 13 giri
37 - J.Laursen-C.Laursen-Nielsen (Ferrari 296) - Formula Racing - 13 giri
38 - Hartshorne-Tuck-Keen (Ferrari 296) - JMW - 14 giri
Giro più veloce: Matthieu Vaxiviere 1'42"781
Ritirati
Ghiotto-Gray-Novalak (Oreca-Gibson P2) - Inter Europol
Miyata-Fluxa-Jakobsen (Oreca-Gibson P2) - Cool
Tunjo-Kratz-Weiss (Duqueine-Nissan P3) - WTM by Rinaldi
Askey-Burkhantsov-Perino (Ligier-Nissan P3) - Inter Europol
Kimura-Masson-Serra (Ferrari 296) - Kessel