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10 Giu [23:09]

Le Mans – Ore 23
Pier Guidi mago della pioggia

Michele Montesano

La pioggia ha dato solamente una tregua all’imbrunire. Poi, quando la notte ha preso il sopravvento sul Circuit de la Sarthe, puntuale è tornata a cadere copiosa sul tracciato. Nel corso della sesta ora di gara, la 24 Ore di Le Mans è stata avvolta non solo dalle tenebre, ma anche da un forte acquazzone che ha colpito l’ultimo settore del circuito. A emergere dalla pioggia torrenziale è stata la Ferrari 499P magistralmente guidata da Alessandro Pier Guidi. L’italiano ha inoltre sfruttato le condizioni critiche per cercare di creare uno strappo sugli inseguitori.

Concluso il lungo periodo di safety car, la Peugeot di Loïc Duval è stata immediatamente risucchiata dalle Porsche. Con la pista ormai asciutta e con le gomme da bagnato, il francese non è riuscito a reggere il ritmo degli avversari sulle slick. A salire in cattedra è stata la 963 privata di Yifei Ye. Il cinese del Team Jota ha imposto un ritmo forsennato cercando di prendere il largo sulle Ferrari che, nel mentre, erano riuscite a sopravanzare entrambe le Porsche del Penske Motorsport.

Dall’estasi alla disperazione. Ye ha osato troppo e, ironia della sorte, ha perso il controllo della sua 963 LMDh andando a sbattere contro le barriere della curva Porsche. Senza cofano motore e con il retrotreno vistosamente danneggiato, il cinese è riuscito a riportare la vettura ai box. A ereditare il comando, allo scoccare della quinta ora di gara, è stata così la Ferrari 499P di Miguel Molina seguita dalla gemella di Antonio Giovinazzi.

Sfortunate le Porsche che, con il calare del sole, hanno accusato i primi inconvenienti. Dapprima una foratura alla posteriore destra ha costretto Kevin Estre a procedere lentamente fino ai box. Poco dopo Dane Cameron ha parcheggiato la sua 963 LMDh sul rettilineo dell’Hunaudieres ammutolita, salvo poi riavviare il sistema ibrido e riprendere la marcia ai margini della top 10. Stessa sorte anche per la Porsche di Mathieu Jaminet, il quale ha dovuto percorrere l’intero giro con il solo ausilio del motore elettrico.

Con il buio è tornata puntale la pioggia a scompigliare nuovamente la 24 Ore di Le Mans. Pier Guidi, subentrato a Giovinazzi, ha proseguito imperterrito con le gomme da asciutto nonostante l’ultimo settore completamente allagato. Grazie ad una guida funambolica, il campione in carica LMGTE del WEC ha fatto il vuoto sugli avversari guadagnando un minuto sulla Peugeot 9X8 di un combattivo Duval.

Complice l’abbassarsi delle temperature è cominciato il recupero delle Toyota. Kamui Kobayashi è riuscito finalmente a risalire in zona podio. Mentre Ryo Hirakawa si è portato in quinta posizione dietro la Cadillac di Richard Westbrook, protagonista anche di un innocuo testacoda sotto la pioggia. Sesta la Ferrari di Nicklas Nielsen costretto a una sosta supplementare per montare le gomme da pioggia.

Stoiche le Glickenhaus che procedono in undicesima e dodicesima posizione. Ryan Briscoe, costretto a scontare uno stop & go di cinque minuti per aver tamponato la LMP2 del DKR Engineering, precede il compagno di squadra Nathanaël Berthon incappato in un problema meccanico sulla sua 007 LMH. 

Il Team Jota sembrava saldamente al comando della LMP2 ma, il secondo scroscio di pioggia, ha rovinato la gara della squadra britannica. Allo scoccare della sesta ora, Oliver Rasmussen è andato in testacoda colpendo le barriere di Mulsanne. Sfiorato da Oliver Jarvis, il pilota del Jota è riuscito a riportare l’Oreca ai box. Il caos scatenato dal diluvio ha colto in fallo anche Salih Yoluc che, arrivato lungo in frenata, ha tamponato la Prema dell’ incolpevole Filip Ugran.

Così a prendere le redini della LMP2 è stato un consistente Fabio Scherer. L’alfiere dell’Inter Europol Competition dovrà però vedersela con il portacolori dello United Autosports Tom Blomqvist in fase di recupero. La pioggia ha permesso a Robert Kubica di tornare in zona podio seguito da Ben Barnicoat al comando di classe ProAm con l’Oreca dell’AF Corse.

Il Project 1-AO si è affidata a tutta l’esperienza di Matteo Cairoli per emerge in LMGTE Am. L’ufficiale Porsche non si è fatto intimorire dalla pioggia recuperando, giro dopo giro, il divario sulla 911 RSR delle Iron Dames. Infine il sorpasso, su pista quasi asciutta, ai danni di Michelle Gatting. Dopo un ottimo stint da parte del Bronze Thomas Flohr Davide Rigon, tornato al volante della 488 GTE, ha riportato in zona podio la Ferrari AF Corse. Quarantunesima posizione assoluta per la Chevrolet Camaro ZL1 di Button-Rockenfeller-Johnson.

Sabato 10 giugno 2023, classifica parziale al termine delle prime 7 ore di gara (top-15)

1 - Pier Guidi-Calado-Giovinazzi (Ferrari 499P) - Ferrari - 89 giri
2 - Duval-Menezes-Müller (Peugeot 9X8) - Peugeot - 1'06"932
3 - Conway-Kobayashi-Lopez (Toyota GR010) - Toyota - 1'25"168
4 - Bamber-Lynn-Westbrook (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1'58"856
5 - Buemi-Hartley-Hirakawa (Toyota GR010) - Toyota - 2'25"215
6 - Fuoco-Molina-Nielsen (Ferrari 499P) - Ferrari - 3'17"910
7 - Cameron-Christensen-Makowiecki (Porsche 963) - Penske - 1 giro
8 - Bourdais-Van der Zande-Dixon (Cadillac V-LMDh) - Cadillac - 1 giro
9 - Estre-Lotterer-Vanthoor (Porsche 963) - Penske - 1 giro
10 - Di Resta-Jensen-Vergne (Peugeot 9X8) - Peugeot - 2 giri
11 - Dumas-Pla-Briscoe (Glickenhaus 007) - Glickenhaus - 3 giri
12 - Mailleux-Berthon-Gutierrez (Glickenhaus 007) - Glickenhaus - 3 giri
13 - Smiechowski-Scherer-Costa (Oreca 07-Gibson) - Inter Europol - 4 giri
14 - Nasr-Jaminet-Tandy (Porsche 963) - Penske - 4 giri
15 - Pierson-Blomqvist-Jarvis (Oreca 07-Gibson) - United AS - 4 giri