Alfredo Filippone
Madrid al centro dell’attenzione. Dal weekend scorso (e sino al 4 giugno), la capitale spagnola ospita la F1 Exhibition, la mostra tematica e itinerante sulla F1 voluta da Liberty Media e che comincia il suo viaggio con tre anni di ritardo per colpa della pandemia. Abbiamo avuto modo di visitarla e si tratta di un bel viaggio, più didattico che storico, nell’universo della formula massima, destinata al grande pubblico e non solo agli appassionati più esperti, percorso con largo uso di strumenti museali moderni e interattivi, ma anche con l’esposizione di 350 oggetti veri.
Fra questi, il più impressionante rimane la scocca nuda, incenerita ma integra, della Haas di Grosjean che racconta meglio di qualsiasi discorso la scampata tragedia al GP di Sakhir del 2020 e i passi da gigante fatti in materia di sicurezza. Forse la mostra mette troppo l’accento sugli aspetti tecnici e la loro evoluzione nel tempo rispetto a quelli umani, a campioni, duelli e grandi momenti del nostro sport, ma rappresenta comunque un modo nuovo e originale di scoprire la F1 da dentro.
Madrid è per ora l’unico appuntamento in calendario per questa iniziativa (si parla di Milano come prossima tappa), e non per caso. Accogliendo (e pagando) la mostra, le autorità cittadine e regionali hanno voluto dare un ulteriore segno della loro volontà di recuperare il GP di Spagna, strappandolo alla rivale di sempre, Barcellona, anche se pubblicamente invocano l’alternanza.
Il progetto per il GP a Madrid c’è già: scartate le possibilità dello storico circuito permanente Jarama, non più idoneo per la F1, e il progetto di un nuovo impianto a Pinto, troppo costoso, la proposta è un tracciato cittadino che si snoderebbe attorno al complesso fieristico, Ifema, proprio dove ora si tiene la F.1 Exhibition. Si tratterebbe dell’ennesimo circuito ‘monta e smonta’, più consono alla Formula E, ma che sta guadagnando sempre maggiori consensi nel modello di business attuale della massima categoria.
Da fonti spagnole, Liberty Media avrebbe già dato il suo assenso di massima, dal 2027 (scadenza del contratto con Barcellona) in poi, anche se a Madrid i vertici di Liberty hanno giocato a nascondino nei momenti chiave pre-apertura della mostra. Stefano Domenicali era previsto come speaker principale alla conferenza stampa del giovedì, giornata di preview istituzionale e media prima dell’apertura al pubblico venerdì, ma all’ultimo minuto è stato annunciato che non sarebbe potuto esserci per sopraggiunti impegni.
Salvo poi comparire di pomeriggio nella tradizionale foto del taglio del nastro all’inaugurazione ufficiale dell’evento, nonchè su un paio di media scelti e affini alle autorità madrilene, per dire “Madrid vuole la gara, c’è grande interesse, ed è buono per la F.1 avere tanti candidati, anche se per ora siamo concentrati su Barcellona, con cui c’è un solido rapporto.” La battaglia interna, in Spagna, e il gioco al rialzo son serviti...